I sindacati tornano sulla vertenza dei lavoratori del servizio di pulizie e ausiliariato gestito dalla ditta Epm e sollecitano l’intervento dell’Asm affinché ripristini il rispetto delle regole previste dal contratto nazionale di categoria. Adesso le sigle sindacali Filcams, Fisascat e Uiltucs hanno dalla loro l’esito del procedimento ispettivo dell’Ispettorato territoriale del lavoro che – stando a quanto riferiscono i sindacati in una nota – «benché destinataria di più provvedimenti di disposizione per le irregolarità ed inosservanze in materia i lavoro e legislazione sociale rilevate ed analiticamente dettagliate […] la Epm non ha fornito la prova di aver ottemperato alle disposizioni impartite sanando le irregolarità accertate». Un comportamento, quello della ditta appaltatrice che secondo i sindacati «ha generato nel corso del tempo un clima di oppressione, più volte denunciatoci dalle maestranze».

 

«A distanza di quasi due anni dall’inizio della vertenza nei confronti della ditta Epm – scrivono i segretari generali Marcella Conese, Emanuela Sardone e Fabio Tundo – in considerazione della dichiarata ed accertata violazione degli obblighi contrattuali, della responsabilità solidale tra azienda e committente, della condotta perpetrata ed impudente dell’azienda, della costante perdita economica dei lavoratori e dei gravi disagi da loro patiti sul luogo di lavoro, chiediamo alla committente Asm di adottare i dovuti provvedimenti nei confronti della Epm e di valutare, in ossequio a quanto previsto dal capitolato di gara e dalle disposizioni normative e contrattuali, se ricorrono o meno i presupposti per la prosecuzione del contratto di appalto». Nel sollecitare la convocazione di un incontro urgente con la direzione dell’Asm, le tre sigle sindacali preannunciano che procederanno «nelle sedi opportune nei confronti di tutte le parti responsabili, a tutela degli interessi delle maestranze e della collettività».