E’ avvertita da più parti l’esigenza di far decollare a livello territoriale il progetto del Terzo polo quale contenitore ideologico portatore dei valori del cattolicesimo democratico e liberale. I numerosi e costruttivi interventi, ben 14, martedì sera hanno caratterizzato la vivace riunione, molto partecipata, svoltasi al Circolo Angilla Vecchia di Potenza. Si è molto parlato della identità del Terzo Polo che deve trovare una sua specifica dimensione ideologica in un contesto politico nel quale la definizione liberale – moderato – riformista sia ‘di uso comune. E’ emersa la volontà di richiamare a se’ la tradizione cattolica-popolare, presente in diverse parti del costituente Terzo Polo.
Ospite della riunione, il vicepresidente del Consiglio regionale Mario Polese il quale, nel suo saluto all’assemblea, ha sposato in pieno le linee promosse dal Presidente Gaetano Fierro, rimarcando la necessità di un polo liberale e riformista che accolga diverse anime che nulla hanno a che fare con i populismi di destra e di sinistra. L’esponente di Italia Viva ha rimarcato l’esigenza di un percorso politico e partitico che crei un dialogo attivo non solo tra le diverse anime politiche e culturali della città di Potenza, ma soprattutto regionale in vista degli impegni con le elezioni europee e regionali, con un occhio attento e ben mirato sulle comunali della città di Potenza.
Sulla stessa linea, anche Fierro il quale ha insistito sulla necessità di avviare un confronto franco tra le diverse anime del Centro al fine di definire un Patto federativo che tenga conto delle sue diverse esperienze e tradizioni e degli obiettivi che si intendono perseguire nella nostra complicata realtà’ sociale. Un altro tema che è stato trattato riguarda la opportunità’ di costituire a livello regionale un unico gruppo politico, quello del Terzo Polo, che sia ben marcato ed identificato dai cittadini della Basilicata. “Un governo delle idee che vada sui temi e al cuore delle esigenze della comunità. Una politica che torni tra la gente e che non lasci solo ai social parole e programmi”, spiega il fondatore del movimento della Grande Lucania.