Il Consiglio di oggi, come noto, è chiamato innanzitutto a prendere atto delle dimissioni di due consiglieri regionali Francesco Piro e Franco Cupparo, quest’ultimo anche da assessore (di cui la giunta ha già preso atto), che, nell’ambito dell’attività giudiziaria in corso, sia per poter esercitare al meglio il proprio diritto alla difesa, necessitano di questo passaggio in Consiglio.

Si tratta dunque di un adempimento che ci invita a non ostacolare in alcun modo quanti hanno necessitò di una sollecita pronuncia di questo Consiglio per esercitare i loro diritti di difesa.

Si tratta di una questione di assoluta rilevanza: una questione che attiene il rispetto di principi costituzionalmente previsti e di valore che non possono essere oggetto di speculazione politica. In questo ambito non c’è spazio per rivalità o antagonismi politici, non è questo il terreno di confronto tra le diverse anime che connotano questo Consiglio. Si tratta in definitiva di un necessario passaggio istituzionale.

Auspico pertanto che sul punto ci sia una convergenza di volontà nel recepire queste dimissioni anche per consentire di restituire, nella sua pienezza, funzionalità all’organo politico del Consiglio regionale con i subentri necessari degli aventi diritto.

2. Presentando oggi questa istanza mi corre l’obbligo di dar conto del momento di grave turbamento che l’inchiesta giudiziaria in corso ha evidentemente prodotto nella società e nel mondo politico.

Ribadisco in questa aula, e non in modo retorico, la mia personale fiducia nella magistratura e il rispetto che le è dovuto per le attività di indagine che va svolgendo. Come ho già avuto modo di dichiarare, darò a daremo tutta la collaborazione richiesta. I primi ad avere interesse che tutto si chiarisca al più presto sono quanti, a vario titolo e con situazioni diverse, sono oggetto di investigazione. Né ho motivo di nascondere il mio personale turbamento e la mia amarezza per quanto accaduto in generale e per quanto mi riguarda personalmente.

Certo, so bene che ricoprire una funzione pubblica espone a possibili attività di indagine da parte di organi giudiziari e persino ad essere destinatari di approfondimenti sui comportamenti tenuti nello svolgimento delle proprie funzioni.

Ma in tutta sincerità, sino a quanto la cosa non si è materializzata, la escludevo dal mio orizzonte psicologico, per come ho sempre pensato di interpretare la mia funzione ieri, di ufficiale della Guardia di Finanza, oggi di Presidente. Il mio spirito è pertanto appesantito, per dire il meno, da questa condizione. Al contempo, però, mi sono formato ad una scuola che mia ha educato alla responsabilità, a distinguere tra le condizioni soggettive, anche emotive, da quelle attinenti ruoli e funzioni.

Come ribadito più volte anche dal comunicato dell’Autorità giudiziaria, va ricordata la presunzione di innocenza che riguarda qualsiasi persona indagata.

Ciò detto, le urgenze del tempo presente, la responsabilità di dare risposte concrete al disagio crescente di persone, famiglie ed imprese in questo tornante storico segnato da una grave crisi economica e da scenari di guerra, mi richiama a fare tutto il possibile, ad essere conseguente con il mandato datomi dagli elettori lucani, per realizzare quei provvedimenti che possono contrastare il declino, l’impoverimento, il disagio sociale e valorizzare gli asset economici, sociali e produttivi di cui disponiamo. Come noto è di questi giorni l’avvio dell’erogazione del contributo gas a tutti i cittadini lucani che ne hanno i requisiti e l’adozione di provvedimenti per estendere forme di sostegno anche alle imprese, processi che richiedono l’impegno costante del Consiglio e del governo regionale, per l’adozione dei provvedimenti esecutivi necessari.

Credo che con analogo senso di responsabilità e con tale disposizione d’animo siano rimasti al loro posto il sindaco di Torino o di Roma, o i Presidenti della regione Puglia, Campania, Lombardia e l’elenco sarebbe lungo, che pure o si sono trovati o si trovano a dover affrontare chiarimenti giudiziari.

Certo non sottovaluto l’impatto sull’opinione pubblica di questi eventi, la difficoltà nel discernere le diverse posizioni, la sfiducia che queste situazioni generano.

Ma ribadisco, io ho fiducia nella magistratura e non è un caso che anche fatti recenti, penso alle cronache di questi giorni, al caso di Muro Lucano, dimostrano che è proprio la magistratura a fare chiarezza e laddove ci sono i presupposti a ridare dignità e certezza di diritto agli interessati ed all’intera comunità.

In questa prospettiva occorre tener il più possibile distinte vicende giudiziarie ed attività amministrativa e di governo politico. È un tempo, il nostro, ritengo maturo per riaffermare questa distinzione, e non per una condizione di comodo ma per una questione di civiltà giuridica e di riaffermazione dei diritti e dei doveri su cui si basa una società democratica.

In questa regione negli ultimi vent’anno non c’è Presidente di Regione che non abbia dovuto confrontarsi con queste situazioni.

Certo c’è anche chi ha fatto le proprie fortune politiche speculando sulle vicende giudiziarie, pronunciando giudizi di condanna senza aspettare che lo facessero le autorità giudiziarie anche rischiando poi di essere smentiti dalle stesse autorità.

Così come siamo tutti avvertiti del fatto che non mancano comportamenti e vicende che non fanno onore all’esercizio delle funzioni pubbliche, che hanno determinato un giudizio di sospetto sull’agire politico come ricerca del solo utile personale, finendo con l’indebolire la stessa funzione politica.

Ma occorre ricordarci e ricordare che la responsabilità penale è sempre e solo personale, che essa va decretata dall’autorità preposta e nelle sedi giudiziarie e che la nostra Costituzione non conosce anzi vieta giudizi sommari.

Spero di aver dunque reso chiaro il modo in cui io interpreto il principio di legalità al contempo le ragioni che mi spingono a mettere da parte le mie personali condizioni emotive, nella consapevolezza di chiedere all’intero Consiglio di portare a termine i progetti in corso e di proseguire nell’attuazione dell’agenda legislativa in materia di energia, di valorizzazione e gestione delle risorse idriche, del contrasto ai processi conseguenti alla ristrutturazione di Stellantis, e dunque di contrasto alla disoccupazione, così come ai rilevanti impegni che coinvolgono questo Consiglio a partire dal Piano sanitario, oltre che all’attuazione del PNRR ed alle nuove e molto importanti prospettive di investimento nel nostro territorio di soggetti molto qualificati.

3. Il richiamo ai principali provvedimenti non esaurisce certo l’agenda delle urgenze.

Ne ho richiamate alcune consapevole del particolare interesse che rivestono e fiducioso di poter acquisire anche con il contributo del lavoro delle Commissioni, ove previste, e di quello del Consiglio, suggerimenti migliorativi, sollecitazioni, per rendere maggiormente efficaci le iniziative di cui ha bisogno la comunità lucana.

Quest’ultima fase della legislatura è la più impegnativa, non solo per portare a termine il lavoro iniziato ma soprattutto per fronteggiare i continui mutamenti e scossoni che le vicende locali, ma soprattutto nazionali ed internazionali, pongono alla nostra attenzione.

Prima di entrare nel merito di alcune questioni vorrei far presente a voi tutti come il giro di consultazioni da me intrapreso con tutti i gruppi presenti in Consiglio attesti la consapevolezza che ho maturato di un più diretto confronto con le diverse sensibilità politiche presenti in Consiglio per comprendere meglio considerazioni e valutazioni politiche sull’ora presente ma anche in ordine alle attese ed alle risposte che la comunità regionale attende con ansia.

Si è trattato di un confronto franco, serio, aperto che mi ha consentito e mi consente di precisare a mia volta il senso e la direzione di marcia, di focalizzare le questioni, di alimentare quella tenacia perché le cose positive accadano, perché il contributo di questa legislatura sia tangibile per tutti i lucani.

Come ben sapete, con un largo consenso, abbiamo portato a casa un provvedimento di straordinaria importanza per venire incontro ai cittadini ed alle famiglie lucane abbattendo il costo dell’energia. A partire già da questo mese in migliaia riceveranno un sostanzioso contributo che alleggerirà il costo delle bollette. Al contempo siamo pronti per varare il bando per i non metanizzati, incentivando e sostenendo significativamente quanti intendono fruire dell’energia pulita, di pannelli fotovoltaici, di accumulatori, di pompe di calore.

Se nell’emergenza abbiamo ritenuto di dare subito risposta al contrasto ai rincari abnormi dei costi dell’energia intervenendo sulle bollette, in prospettiva è proprio lo spirito del bando che stiamo per varare che intende segnare la direzione di marcia che vogliamo intraprendere: quella di orientare nel prossimo triennio il maggior numero possibile di persone e di famiglie a dotarsi di questi impianti di energia alternativa e di diventare autonomi ed autosufficienti nei loro fabbisogno di energia.

Questo approccio e questa visione consolidatasi anche grazie al contributo di tanti di voi, include una visione industriale. Una visione che ci vede fortemente impegnati nel liberare al più presto tutti gli investimenti possibili di parte anche privata oltre che pubblica per ambire a generare, nel più breve tempo possibile, una profonda riconversione in campo energetico e beneficiare di tutte le ricadute anche economiche ed occupazionali che lo sviluppo di questa industria può generare.

Così come siamo consapevoli che occorre dare una risposta sollecita e non più rinviabile al mondo delle imprese per aiutarle a traghettare questa fase così pesantemente aggravatasi a causa del rincaro dei costi dell’energia.

Si tratta di un altro capitolo, che tratteremo a parte rispetto al tema delle famiglie, su cui chiederemo l’avallo del Consiglio per eliminare dalla legge ogni riferimento all’acquisizione di dati da Acquirente Unico. Esigenza si è resa urgente per una scelta tecnico-politica che mette in capo alla regione la regolazione dello sconto in bolletta da parte dei venditori di gas, per i quali sarà, appena definito il quadro normativo regionale, indirizzato un apposito disciplinare modificato per l’attuazione della misura in bolletta entro i termini previsti dell’inizio anno termico.  

Sulle imprese, dunque, attendevamo l’evoluzione delle decisioni europee in materia, decisioni che proprio in queste ore delineano uno scenario nuovo che consentirebbe un aiuto concreto alle imprese. Un tema questo su cui, anche da parte delle opposizioni, abbiamo raccolto sollecitazioni e che pensiamo occorrerà trattare in questo Consiglio nel più breve termine a partire da una proposta che nei prossimi giorni sottoporremo.

Il dialogo ed il confronto è aperto, considerato peraltro la valenza straordinaria di queste iniziative per la tenuta del nostro sistema produttivo.

Un sistema fortemente turbato dai processi di ristrutturazione industriale del gruppo Stellantis e più in generale dell’intero settore dell’automotive, processi che interessano migliaia di lavoratori, di famiglie, che mettono a rischio un rilevantissimo numero di posti di lavoro e che hanno già determinato la perdita di diverse centinaia di posti di lavoro. Accanto alla solidarietà a questi lavoratori ed alla nostra vicinanza, nulla va lasciato di intentato per contrastare questo processo. L’assessorato allo sviluppo economico ed io stesso siamo in prima fila per predisporre tutti gli strumenti necessari per fare la nostra parte, coinvolgendo anche il livello nazionale, il governo, per affrontare con determinazioni le questioni poste dal mondo dell’automotive.

In un mercato come quello italiano, già scarsamente competitivo, se pensiamo ai costi che devono sostenere le imprese per operare rispetto ad altri Paesi europei, è evidente che la accelerazione del passaggio all’elettrico determina – in queste condizioni – effetti collaterali devastanti.

Una riflessione di buon senso la mia, che gli stessi vertici di Stellantis hanno richiamato e ribadito per far comprendere in quali difficoltà è già il settore dell’automotive a causa di questa tempistica.

Così come sono un convinto assertore della transizione ecologica, sono altresì assertore della gradualità di questi processi in settori particolarmente sensibili per la nostra economia e per l’occupazione. La chiara enunciazione della direzione di marcia, dell’urgenza della transizione energetica non può non trovare punti di raccordo con un approccio pragmatico e prudente.

Al contempo si tratta di generare nuova occupazione in settori in espansione come il digitale e quello dell’energia alternativa, è in questa prospettiva che sono orientati i provvedimenti delle prossime settimane.

Ma più in generale è tutto il settore delle PMI che necessita di ossigeno economico e di liquidità. Il nostro impegno deve trovare soluzioni possibili utilizzando rapidamente opportunità e strumenti sia di livello nazionale che di nostra iniziativa.

Sono temi questi su cui torneremo nel prossimo Consiglio, quando di fatto si riaprirà compiutamente, grazie alla ricostituzione di questo organo, il confronto politico. Così come occorrerà riprendere la discussione sulla sanità, a partire dal Piano sanitario, per affrontare organicamente le tante problematiche nuove ed antiche di un mondo in oggettiva sofferenza, di una sanità non ancora all’altezza delle aspettative.

Un tema che rinvia all’attenzione da continuare a porre sul rischio salute correlato alla pandemia, ed alle criticità correlate ad una popolazione dall’età sempre più elevata.

Né possiamo inoltre trascurare di portare a termine il lavoro compiuto in questi mesi per dotarci di un modello di protezione civile avanzato e adeguato alla vulnerabilità dei nostri territori.

Presto presenteremo una proposta di legge e il modello di riorganizzazione della protezione civile.

Torneremo su questo e su altri pochi punti che intendo rappresentarvi nel prossimo Consiglio  per indicare con puntualità gli obiettivi di breve periodo, le cose – a mio avviso indispensabili e non  differibili – che con il lavoro di tutti siamo chiamati a mettere in atto così da offrire della politica non solo  un’ immagine opaca e di sospetto ma anche quella per cui ha senso: la  capacità di affrontare i problemi, di dare risposta alle più urgenti necessità della collettività, senza mancare di una visione di lungo periodo e di prospettiva.