La Cisl lucana si prepara alla manifestazione nazionale di sabato 22 ottobre a Roma su salute e sicurezza sul lavoro indetta da Cgil Cisl Uil. Nella Capitale sarà presente una delegazione guidata dal segretario generale Vincenzo Cavallo che rilancia la richiesta di un rafforzamento degli organici degli organi ispettivi in Basilicata: “Non può esserci buon lavoro senza la tutela della salute e della sicurezza di chi lavora e senza un rafforzamento in termini di risorse economiche, umane e tecnologiche delle istituzioni che il nostro ordinamento assegna alle funzioni di controllo e prevenzione del fenomeno infortunistico. Ogni infortunio sul lavoro – continua il segretario della Cisl – è l’esito non casuale di una molteplicità di fattori, che vanno dalla sottovalutazione del rischio alle maglie troppo larghe dei controlli per carenza di personale ispettivo, fino alla mancanza di una vera cultura del lavoro sicuro”.

 

“A conclusione di una lunga mobilitazione unitaria, con assemblee e iniziative nei territori, sabato saremo in piazza con gli amici di Cgil e Uil – annuncia Cavallo – per sollecitare un piano nazionale sulla sicurezza e per denunciare che l’Italia è l’unico paese europeo a non aver ancora elaborato una strategia sul tema della prevenzione degli incidenti e della sicurezza nei luoghi di lavoro. 400 mila infortuni, 600 morti, due imprese su tre risultate irregolari ai controlli sono numeri che disegnano uno scenario non degno di un paese civile. Bisogna dire basta a tutto ciò. Basta all’indifferenza del giorno prima e alla solidarietà del giorno dopo”, avverte Cavallo.
“Sulla sicurezza serve un cambio di passo e di mentalità. Per questo – spiega il segretario della Cisl lucana – si devono mettere in campo strumenti innovativi come la patente a punti per le imprese, un migliore coordinamento tra i vari enti che si occupano di salute e sicurezza sul lavoro e il rafforzamento degli organici. È uno sforzo che deve coinvolgere anche il mondo della scuola al fine di costruire, a partire dalle nuove generazioni, una nuova cultura del lavoro sicuro”.