“Sulla organizzazione della sanità territoriale vanno assolutamente evitate fughe in avanti. E’ una materia che attiene al diritto di cura e assistenza dei cittadini e che come tale va trattata con la massima chiarezza e cautela e soprattutto nelle sedi opportune”.
Così il vicepresidente del Consiglio regionale della Basilicata, Mario Polese di Italia Viva che sottolinea: “Abbiamo letto i chiarimenti dell’Asp di Potenza rispetto alle preoccupazioni espresse da alcuni sindaci relativi a una ipotesi di riduzione dagli attuali sei a tre dei Distretti della Salute del territorio provinciale di Potenza. Oltre al fatto che ci si rivolge solo a due sindaci – e non a tutti quelli che nei giorni scorsi hanno espresso preoccupazioni rispetto in particolare a uno smembramento e accorpamento del distretto della Val d’Agri – rimaniamo perplessi sia sul metodo scelto che sul merito: vengono citati solo alcuni passaggi delle normative e non menzionati altri. Nello specifico si fa riferimento al Decreto ministeriale numero 77 del 22 giugno 2022 sul nuovo modello di organizzazione territoriale della Sanità che prevede Distretti di circa 100 mila abitanti, ‘con variabilità secondo criteri di densità di popolazione e caratteristiche orografiche del territorio’, ma non si spiega che nel punto 4 dell’allegato 1 dello stesso decreto si lascia spazio alla programmazione regionale per un diverso dimensionamento di popolazione”.
E quindi spiega il vicepresidente del Consiglio regionale Polese: “Il vero punto però non è l’interpretazione del decreto ma riportare la vicenda all’interno delle istituzioni e dare risposte certe ai sindaci e ai territori che dopo oltre due anni di emergenza pandemica hanno già vissuto periodi complessissimi. Per questo già nella prossima seduta del Consiglio regionale, prevista per martedì 11 ottobre prossimo, presenteremo una mozione urgente in cui recepiremo tutte le istanze dei sindaci per porre il tema in maniera ufficiale al presidente della Giunta regionale Vito Bardi e all’assessore al ramo, Francesco Fanelli”. “Sulla riorganizzazione della Sanità territoriale che significa in molti casi vite umane, bisogna agire con la massima trasparenza coinvolgendo non solo a livello di annunci, sindaci, sindacati e istituzioni regionali per evitare polemiche che non servono a nessuno e né tantomeno ai cittadini. E serve che una volta per tutte si faccia chiarezza su un Piano sanitario regionale che rimane avvolto tra troppi punti grigi”, conclude Mario Polese.