Sulla crisi del comparto auto siamo di fronte ad un vuoto politico enorme. Un governo regionale assolutamente assente, incapace di fornire soluzioni adeguate agli interlocutori nazionali e che non riesce a dare risposte concrete a problematiche complesse.
È mai possibile che l’unica azione concreta di questo centrodestra sia la richiesta di convocazione di un tavolo istituzionale a livello nazionale o l’utilizzare il solito spettro di un’Europa maligna che costringe a nuovi veicoli elettrici a partire dal 2035?
A dire il vero era di un anno e mezzo prima l’annuncio di Stellantis di riconvertire interamente lo stabilimento di Melfi nella direzione della produzione di autovetture elettriche.
È la dimostrazione di come la politica regionale lucana non sia in grado di affrontare tali tematiche e provi a spostare l’attenzione e le responsabilità su altri livelli istituzionali.
Tutto questo non aiuta ad individuare proposte e soluzioni in grado di salvaguardare le migliaia di posti di lavoro a rischio da qui a qualche mese. Siamo sulla soglia di una grave crisi economica e sociale che rischia di travolgere il già precario tessuto produttivo ed occupazionale della regione Basilicata, con tutte le conseguenze che ciò comporta sui redditi delle famiglie lucane.
Con impegno e competenze, dobbiamo convincerci che il vecchio modello di mobilità va ripensato completamente.

Dobbiamo avere il coraggio e la forza di immaginare una riconversione della zona industriale di San Nicola di Melfi. Interventi capaci di accogliere nuovi soggetti imprenditoriali, ma anche e soprattutto di favorire la riconversione produttiva di quelli esistenti, anche nella direzione della produzione di componentistica utile alla costruzione di autovetture elettriche e di altri mezzi di trasporto a propulsione alternativa.

Per fare ciò è assolutamente indispensabile avere le idee chiare sul futuro della zona industriale di Melfi e delle sue produzioni e, conseguentemente, costruire strumenti normativi speciali che possano soddisfare tali esigenze. Abbiamo bisogno non solo di accompagnare con strumenti di ammortizzazione sociale i lavoratori in difficoltà, ma al tempo stesso dobbiamo costruire le condizioni per una ripartenza capace di assorbire gli eventuali esuberi derivanti dalla prima fase di applicazione nel nuovo modello produttivo.
Bisogna lavorare, in un arco temporale di breve-medio periodo, affinché si creino nuove occasioni di insediamento produttivo e quindi nuovi posti di lavoro.

La Regione Basilicata ha le risorse finanziarie per poter costruire percorsi virtuosi e nuovi modelli di sviluppo locale, ma sicuramente non può farlo con una classe dirigente di centrodestra che ha ampiamente dimostrato la sua inadeguatezza e la spregiudicata lontananza dal territorio.

Francesco Pietrantuono
Candidato Centro Sinistra uninominale Camera