Assessore Cupparo: abbiamo colmato un vuoto normativo che durava da troppi anni e stabilito norme per mettere ordine in un vasto patrimonio pubblico

Con l’approvazione da parte della Giunta Regionale del regolamento di gestione e dismissione dei beni della Riforma Fondiaria l’Alsia potrà finalmente procedere agli adempimenti attesi da troppo tempo da agricoltori e cittadini finalizzati all’uso più produttivo di beni pubblici nelle nostre aree rurali. E’ quanto afferma l’assessore per le Politiche Agricole, Forestali ed Alimentari Francesco Cupparo sottolineando che la Giunta ha colmato un vuoto normativo derivante da una LR del 1996 e snellendo l’iter e le procedure di vendita in base ad un regolamento del 2019. L’obiettivo centrale che perseguiamo – continua – è quello di mettere ordine, nella totale trasparenza, in un vasto patrimonio di terreni, fabbricati, aziende che risalgono alla Riforma Fondiaria e che in parte sono inutilizzati o solo parzialmente utilizzati. Intanto – precisa Cupparo – la vendita dei suddetti beni è effettuata, prioritariamente, in favore dei soggetti in possesso del requisito di agricoltore attivo e che gli stessi dimostrino, con idonea documentazione, la detenzione ininterrotta a far data dal 1° gennaio 2002. Ciò al fine di scongiurare eventuali processi speculativi come abbiamo previsto attraverso un rigido sistema di determinazione dei prezzi e con criteri e modalità di dismissione degli immobili con destinazione non agricola.
I beni agricoli (poderi, quote) provenienti da esproprio o da acquisto da parte dei cessati enti di riforma e di sviluppo per finalità di riforma fondiaria che sono o che rientrano nella disponibilità dell’ALSIA, saranno ceduti alle condizioni ed ai prezzi stabiliti con specifiche norme del regolamento ad esclusione di quei beni che l’ALSIA vorrà riservarsi in gestione diretta per scopi connessi ai propri compiti d’istituto, nonché quelli interessati da progetti o programmi di pubblico interesse o progetti di riqualificazione territoriale. Con il provvedimento – conclude Cupparo – diamo una svolta storica alla questione annosa del nostro patrimonio derivante dalla Riforma Fondiaria e contiamo di favorire il rilancio delle attività agricole in ampie aree della regione.