Secondo il segretario generale della Cisl Basilicata Vincenzo Cavallo “la legge che riforma l’istruzione tecnica superiore, da poco approvata dal Parlamento, presenta luci e ombre. Ora ci aspettiamo un confronto puntuale sui decreti attuativi per migliorare in fase applicativa i punti deboli della nuova normativa”, sottolinea Cavallo secondo cui “è mancato il coraggio di mettere in campo una riforma più ambiziosa scegliendo invece la strada di una manutenzione dell’esistente. Accanto a novità importanti, come l’aumento delle ore di tirocinio e il credito d’imposta per le imprese che investono negli Its, la riforma presenta ancora dei limiti per quanto riguarda il raccordo con i sistemi produttivi locali e lo scarso appeal nei confronti delle famiglie che considerano l’istruzione tecnologica superiore una sorta di ripiego di bassa qualità rispetto al canale universitario”.

 

“Non aver esteso l’accesso agli istituti tecnologici superiori ai giovani diplomati quadriennali provenienti dal canale dell’istruzione e formazione professionale (IeFp), senza essere costretti ad un anno integrativo, peraltro non istituito in tutte le regioni, è un’occasione mancata – continua il segretario della Cisl – per incrementare in modo sensibile la platea degli iscritti, oggi ancora troppo bassa rispetto ad analoghe esperienze europee. Basti pensare che nel nostro paese gli iscritti agli Its sono circa 15 mila contro i 900 mila della Germania”.

 

Altro nodo per il segretario della Cisl lucana è la governance del sistema: “Nel corso delle audizioni abbiamo fatto proposte puntuali per una governance multilivello e una più strutturata partecipazione delle parti sociali attraverso l’istituzione di cabine di regia a livello nazionale e regionale con compiti di coordinamento, monitoraggio e valutazione della programmazione dell’offerta formativa sia in termini quantitativi che qualitativi. Questo avrebbe permesso di affrontare alla radice il problema della scarsa diffusione degli Its in alcune realtà, come la Basilicata, che pure presentano specificità produttive e specializzazioni tecnologiche che necessitano di un adeguato supporto in termini di capitale umano, a dimostrazione della debole capacità del sistema lucano nel creare collegamenti tra sistema della formazione e sistema d’impresa”.

 

“Alla luce di queste criticità – conclude Cavallo – consideriamo l’approvazione dei decreti attuativi una preziosa occasione per correggere alcuni aspetti della norma con l’obiettivo di fare dell’istruzione tecnologica superiore un’opportunità per migliaia di giovani, allo stesso tempo riteniamo non più rinviabile un confronto a livello regionale per recuperare i ritardi accumulati, aumentare l’offerta formativa sul territorio e migliorare il raccordo tra formazione e sistema produttivo”.