Il ricco e proficuo dibattito che si è sviluppato ieri sera in seno all’incontro organizzato da Campo Democratico presso l’Open Space Basilicata (locali ex Mediateca Provinciale) ha confermato che il tema dei contenitori e dei contenuti culturali a Matera è un argomento di grande attenzione che necessita di un costante dibattito pubblico e partecipato, che possa aiutare ad uscire dalla contingenza e ad affrontare organicamente il tema, al fine di approntare soluzioni strutturali.

Si è avviato il dibattito con una rapida mappatura di alcuni dei più e meno noti contenitori culturali dalla città, partendo dal Kennedy e dal Duni- poi approfondito dal progettista incaricato della sua ristrutturazione, Arch. Luigi Acito-, passando per il Teatro Quaroni -rispetto al quale si è appreso in diretta della conclusione del collaudo dei suoi locali-, la Cava David Sassoli già del Sole e una possibile ricollocazione del prefabbricato per esempio nell’area del Kennedy. Ed ancora, si è fatto cenno ai locali di Palazzo Malvini-Malvezzi, agli ipogei di Piazza San Francesco, all’Hub di San Rocco, ad About in piazza Matteotti, al Castello Tramontano ed al suo parco, nonché, infine, ai tanti luoghi dislocati nei diversi quartieri della città (fra tutti l’arena dietro il Palazzetto di La Nera e l’urban center di Spine Bianche).

Grande e sentita la partecipazione al confronto ed al dibattito. Tanti gli interventi che hanno animato il confronto, dalle Istituzioni locali, agli Ordini Professionali, alle Associazioni di categoria, ai sindacati ed agli Operatori culturali (il sindaco, gli assessori D’Oppido, Nicoletti e Pistone, la consigliera Visaggi, l’arch Acito, Vitulli di Basilicata Creativa, l’Ing. Sicolo Presidente dell’Ordine degli Ingegneri, l’Arch. Capodiferro Consigliere dell’Ordine degli Architetti, Eustachio Nicoletti della CGIL, Andrea Santantonio dello IAC, Vito Gaudiano di Confapi, Enzo Acito, già Consigliere Regionale).

Volendo sintetizzare l’ampio, denso e variegato confronto della serata, possono identificarsi le seguenti parole chiave: esigenza di una ricognizione organica e di una visione complessiva dei contenitori culturali, programmazione degli usi, definizione tempestiva dei modelli gestionali, sinergia tra pubblico e privato, intesa fra gli enti detentori e gestori, nei termini di collaborazione, implementazione delle strutture e delle infrastrutture.

È emerso in maniera chiara ed univoca che la Cultura può produrre economia, generare profitto sociale, favorire la crescita della qualità della vita.

Matera è un grande attrattore naturale, che necessita però di una visione organica ed unitaria, di programmazione e collaborazione tra tutti gli attori attivi, siano essi pubblici o privati: da qui si deve ripartire creando un luogo che potrà avere la più diversa veste formale (tavolo permanente, consulta, osservatorio ecc), che sia in grado di far dialogare e confrontare costantemente gli Enti, le Istituzioni, gli operatori del settore, le associazioni, le organizzazioni professionali e sociali, i cittadini. Campo Democratico esprime grande soddisfazione per l’ampia partecipazione all’incontro di ieri sera, con l’impegno di monitorare l’evoluzione dello stato dell’arte e degli impegni assunti e delle iniziative annunciate, continuando ad essere promotore e interprete delle esigenze emerse nel dibattito. L’appuntamento è per settembre, con il secondo appuntamento del ciclo di iniziative inaugurato ieri sera.