“La confusione che Braia fa tra due provvedimenti che riguardano il comparto vitivinicolo – uno che finanzia l’estirpazione e l’altro che dà la possibilità di impiantare nuovi vigneti ma senza finanziamento – non ammette alcuna giustificazione tenuto conto che Braia è stato assessore all’Agricoltura e dovrebbe conoscere bene la materia di cui parla. Altro che “grave inadempienza” che mi viene imputata! Ancora una volta la verità dei fatti, testimoniati dalle procedure, dagli atti e dal lavoro degli uffici, particolarmente attenti agli adempimenti richiesti, è tutt’altra.

Intanto, voglio ricordare che su questa specifica questione ho convocato un Tavolo Verde al quale le associazioni di categoria, all’unanimità, hanno chiesto di rinviare in quanto per quanto concerne le quote per nuovi impianti di vigneti siamo in attesa che il Ministero ci comunichi l’elenco degli aventi diritto per fare l’assegnazione visto che la richiesta viene fatta direttamente ad Agea e non alla Regione.

Comunque la prossima settimana verrà presentato un bando per la promozione dei vini con una disponibilità di circa 400.000 euro.

Ma per ristabilire la reale situazione nell’interesse dei viticoltori mi sembra opportuno ricostruire l’intera vicenda.

La Misura Ristrutturazione e Riconversione dei Vigneti, definita dall’art. 46 del Reg. UE n. 1308/2013 del Consiglio, le cui disposizioni nazionali sono stabilite dal Decreto MiPAAF n. 1411 del 3/3/2017, è inserita nel Piano Nazionale di Sostegno per il settore vitivinicolo (PNS Vino), relativo alla programmazione 2019/2023, inviato alla Commissione UE il 1 marzo 2018.

In questo quinquennio sono state emanate annualmente le Disposizioni Regionali di Attuazione della Misura che hanno consentito alle aziende la presentazione delle domande di sostegno per l’accesso agli aiuti stabiliti.

Le domande contengono anche l’istanza di anticipo dell’80% del contribuito previsto, pertanto, in caso di esito positivo dell’istruttoria le aziende sono tenute a comunicare l’inizio dei lavori e a presentare la polizza fidejussoria per l’erogazione dell’anticipo; i lavori devono essere completati entro tre anni dalla presentazione della domanda di sostegno e comunque non oltre il 20 giugno 2023, data limite stabilita da AGEA per consentire il collaudo delle domande di pagamento e la rendicontazione alla Comunità Europea delle spese del quinquennio entro il 15 ottobre 2023.

A causa del Covid, nel corso di questo quinquennio, si è verificato uno slittamento delle scadenze delle date di presentazione delle domande di sostegno che di fatto ha determinato una riduzione del tempo a disposizione delle aziende per la realizzazione delle opere; infatti, per le domande di sostegno presentate ad agosto 2021, inserite in graduatoria di finanziabilità a febbraio 2022 e attualmente in fase di chiusura di istruttoria per la comunicazione ad AGEA degli elenchi di pagamento, il tempo disponibile per la realizzazione dei lavori si è ridotto a circa un anno.

Le scadenze comunitarie riguardanti gli obblighi di rendicontazione non consentono la concessione di proroghe alle aziende che non abbiano terminato i lavori; in tal caso le stesse sono obbligate alla restituzione del 110 % dell’anticipo percepito oltre all’esclusione per 3 anni dagli aiuti previsti dall’OCM vino.

La tempistica stabilita da AGEA, secondo una tabella prestabilita (ricordo che il primo adempimento richiesto alla Regione è fissato al 30 novembre prossimo), per l’istruttoria e il pagamento delle domande di sostegno 2022/2023, ultima annualità del quinquennio del PNS, conseguenza anche dello slittamento delle date delle precedenti annualità, ha determinato di fatto una riduzione sensibile dei tempi di realizzazione delle opere che mette in grave difficoltà le aziende.

Infatti, a fronte della scadenza di presentazione delle domande di sostegno al 30/5/2022, le Regioni terminano la loro attività istruttoria il 30/06/2023 e le aziende sono tenute a terminare i lavori e a presentare domanda di saldo entro il 20/06/2023.

Di fatto pur in presenza di una domanda di sostegno con richiesta di anticipo del contributo le aziende sarebbero tenute a terminare i lavori e solo successivamente a ricevere l’aiuto assentito.

Alla luce del particolare momento contraddistinto da un aumento generalizzato dei costi delle materie prime necessarie per la realizzazione degli impianti, preso atto anche delle situazioni di difficoltà economiche delle aziende, come si rileva dall’incremento dei casi di contenzioso dell’ufficio per mancata o incompleta rendicontazione delle attività con il conseguente recupero degli aiuti erogati e l’irrogazione delle sanzioni previste dalle normative di settore, considerata anche la situazione di difficoltà dell’ufficio acuita dalla sistematica carenza di personale, si ritiene che l’attivazione della Misura per la presente annualità possa determinare condizioni di difficoltà per le aziende per il raggiungimento degli obiettivi di sostegno per il rinnovo degli impianti viticoli stante la ristrettezza dei tempi a disposizione.

Polemiche strumentali agitate in proposito vanno pertanto smascherate ed isolate nell’interesse dei nostri viticoltori”.