I recenti fatti di cronaca e politica che stanno interessando l’intero territorio regionale non sono passati inosservati ed hanno accentuato non poco il malcontento delle comunità e dei Sindaci.

A spiegare la situazione che si vive in queste settimane nella nostra regione, ci prova il Sindaco di Tursi, Salvatore Cosma:

“Dopo mesi trascorsi ad assistere al ballo delle poltrone dove un giorno gli assessori regionali si dimettevano e dopo poche ore votavano la fiducia per mantenere lo status di consiglieri o assessori regionali, adesso ci ritroviamo con un’azione politica mirata e ben calibrata da un disegno politico che penalizza i comuni piccoli e dell’entroterra, per privilegiare i grandi e ben strutturati centri del potentino.
Ma andiamo con ordine. Durante l’ultima campagna elettorale regionale e poi alle comunali dei centri interessati dopo la vittoria di questa maggioranza che ha cambiato in peggio lo scenario politico della Basilicata, abbiamo assistito alla solita parata di assessori, ministri e sottosegretari vicini ai partiti di maggioranza regionale e nazionale che promettevano come sempre mari e monti.

Un esempio? Come dimenticare la venuta dell’allora ministro Salvini nel metapontino che annunciava il presidio di una caserma dei carabinieri a Scanzano. Ad oggi, in virtù dei vili atti intimidatori ai danni degli esercizi commerciali della città commissariata da più di tre anni, nulla di tutto ciò si è avverato. Assistiamo inermi all’escalation di violenza e di attacco allo Stato dove il massimo che si riesce a fare è esprimere solidarietà.
I cittadini di Scanzano e della Lucania tutta attendono risposte per consegnare una giusta immagine della città più giovane della Basilicata rispetto all’orrenda etichetta che gli è caduta addosso da qualche anno a questa parte.
Perché a Scanzano c’è un popolo onesto, laborioso e legale che vuole soltanto vivere e lavorare in un posto sicuro oltre che bello e ricco di opportunità.”
Ma il Sindaco di Tursi non tralascia gli interventi economico-finanziari che ha deliberato di recente la Giunta Regionale.
“Qualche giorno fa hanno stanziato 40mln di euro per salvare dal dissesto il Comune di Potenza. Ricordo a me stesso e agli altri che solo qualche anno fa, lo stesso comune ha beneficiato di altri 60 mln di euro per lo stesso motivo. E gli altri comuni della Basilicata? Ok, Potenza è capoluogo e quindi ha una certa priorità oltre ad aver bisogno di un sostegno maggiore per mantenere l’apparato ma non si possono dimenticare le situazioni difficili degli altri comuni che si trovano in deficit non per colpe di mala gestione della cosa pubblica ma per i risaputi e continui tagli dei fondi statali destinati ad essi.
Non si possono e non si devono avere due pesi e due misure nell’affrontare le questioni della nostra terra. Così come non si possono concentrare la maggior parte dei fondi del PNRR in comuni che hanno già una struttura turistica di per sé attrattiva. Mi riferisco alla decisione del governo regionale di affidare a Monticchio i 20 mln destinati alla valorizzazione dei borghi a cui si aggiungono Irsina, Aliano, Colobraro e Rotonda per un totale di altri 20 mln come annunciato dal Presidente Bardi e dall’assessore Cosimo Latronico.

Il mio comune, così come altri che hanno candidato progetti validi e ben strutturati, sono stati letteralmente snobbati pur rispettando i requisiti del bando.
E’ tutto così incomprensibile e deleterio che davvero lascia sgomenti. Come siamo sgomenti dinanzi il ritardo nella ridistribuzione dei fondi derivanti al petrolio. Sono anni che assistiamo alle promesse di una ridistribuzione su scala regionale di questi fondi e invece puntualmente non succede mai nulla nonostante con quei fondi, si potrebbe dare un po’ di ossigeno a tutti i piccoli centri della nostra Basilicata.
Ma alla fine della fiera, come possono dirigenti, tecnici e politici regionali fare gli interessi di questa terra se non sono figli di essa ma presi in prestito dalle regioni limitrofe? Siamo diventati terra di nessuno e la nostra dignità è finita sotto i piedi.

Senza dimenticare le azioni attuate per svuotare la Film commission, la Fondazione Matera 2019 che tanto bene avevano fatto per i nostri territori e ancora l’Università agraria promessa a Policoro, la sofferenza dei nosocomi ospedalieri di Policoro e Tinchi depotenziati oltremisura, la mancanza di un piano regionale per destinare fondi ai Beni tangibili ed intangibili per la promozione e il rafforzamento di cultura e territori.
E poi vi sono gli atavici problemi idrici, legati all’agricoltura, la sofferenza degli operatori agricoli, imprenditori in ginocchio con aumenti del costo del gas, dell’energia elettrica, del grano e dei beni di prima necessità.

Le altre regioni si muovono e da noi ci stanno mettendo totalmente in ginocchio soprattutto il Basso Sinni, il Metapontino e il materano bistrattati da una programmazione regionale inesistente e del tutto raffazzonata, sbilenca e di inesistente lungimiranza.

Per questa ragione, in questi giorni mi recherò sotto il Palazzo Regionale con chi mi vorrà seguire in questa protesta pacifica fino ad un certo punto, affinché le istanze dei territori vengano ascoltate e si cambi marcia in questo modo di amministrare la cosa pubblica che non è degna di un Paese civile.

Il tempo delle chiacchiere per tutti è finito! Visto che con la mediazione non si è ottenuto nulla adesso passiamo alla protesta clamorosa per vedere riconosciuti i diritti sacrosanti delle comunità.
Camminiamo Insieme per una Basilicata Migliore, ora è il momento di alzare la testa e non abbassarla più.”