“L’asta dei torelli di razza podolica, che si è svolta al centro di selezione dell’Ara Basilicata, a Laurenzana, alla quale ho partecipato per la prima volta, insieme al collega Francesco Fanelli (Sanità) e alla consigliere provinciale di Potenza Giovanna Di Sanzo, ha avuto l’effetto di stimolare l’attenzione della Regione per accrescere l’iniziativa di tutela e valorizzazione del nostro patrimonio zootecnico, in particolare delle specie autoctone”. E’ il commento dell’Assessore per le Politiche Agricole, Forestali ed Alimentari Francesco Cupparo che ha espresso “compiacimento per la riuscita manifestazione caratterizzata dalla significativa partecipazione di allevatori oltre che lucani provenienti da altre regioni limitrofe. Sono rimasto talmente colpito dall’evento, segno dell’orgoglio degli allevatori lucani per un lavoro sempre più difficile anche a causa della crisi internazionale che pesa sui costi aziendali, che ho deciso di acquistare all’asta un torello.

Inoltre, con la presenza tra i titolari di aziende zootecniche di numerosi giovani – aggiunge – ho colto positivamente che il ricambio generazionale, sempre più essenziale, è un processo già in atto nella nostra regione e richiede anche questo azioni e misure di consolidamento. L’Ara Basilicata – continua l’assessore – va sostenuta nei progetti e programmi che riguardano la podolica, sicuramente “fiore all’occhiello” della zootecnia lucana con le carni e il latte di qualità, e che registra dati Ara negli ultimi anni un calo di capi allevati, ma anche il recupero di specie autoctone che rischiano di scomparire come il suino nero.

E a proposito di tutela sanitaria del nostro patrimonio zootecnico, anche in relazione al diffondersi della peste suina sul territorio nazionale, come Commissione Politiche Agricole delle Regioni abbiamo intensificato il pressing nei confronti del Mipaaf e del Ministero della Transizione ecologica perché l’emergenza cinghiali sia affrontata con i giusti mezzi per salvaguardare le produzioni agricole e l’ambiente, ed evitare che si trasformi in questione di ordine pubblico e sicurezza, come purtroppo sta accadendo con sempre maggior frequenza. La novità che ho registrato è segnata dalla fattiva collaborazione istituzionale Regioni-Ministeri interessati, che dimostra quanto sia sentita l’urgenza della risoluzione del problema dai territori e la necessità di un provvedimento che permetta di controllare l’espansione dei cinghiali e di altre specie di animali selvatici. Anche nei rappresentanti di Governo è accresciuta la consapevolezza del pericolo ambientale e di salute pubblica derivante dalla presenza persino urbana dei cinghiali e del diffondersi della peste suina africana”.