Il fatto che il Partito Democratico, pervaso da crisi e divisioni, non sia riuscito a proporre una lista per la prossima competizione elettorale del 12 giugno è un fatto grave. Soprattutto perché la “Perla del Metapontino” non è soltanto la terza città più importante di Basilicata ma anche perché parliamo di una comunità superiore ai 15 mila abitanti.

Il Partito Democratico, secondo nei sondaggi nazionali come movimento politico preferito dagli italiani, perde palla e controllo in tutta la Regione Basilicata: non a caso realtà fondamentali come Potenza, Matera, Melfi e Bernalda sono ormai lontane chimere proprio per lo stesso movimento.

E ora anche Policoro. Fa rumore l’assenza del Pd nella città jonica anche, e soprattutto, perché i Democratici, con tutte le proprie fragilità date da una coalizione variegata e mal amalgata, hanno governato e governano attualmente un comune strategico per tutta la popolazione lucana.

A dire la verità, la debacle dei progressisti si poteva già immaginare alcuni mesi fa quando lo stesso Sindaco policorese, Enrico Mascia, aveva fatto intendere a più riprese di non volersi ricandidare. “Il mio compito è finito, Paganini non ripete” aveva commentato l’Ammiraglio, scelto 5 anni fa come persona autorevole che potesse godere della stima bipartisan in tutta la città.

Possibile che nessuno che teneva alla causa policorese si era già fatto lì una domanda su come intervenire per sanare una faida interna di un passato più che conosciuto?

Parliamoci chiaro, il fallimento del Partito Democratico a Policoro, è soprattutto una sconfitta del segretario regionale Raffaele La Regina. Subentrato alla guida del Partito solo pochi mesi fa, al Segretario non possiamo, in questa sede, attribuire tutto il male che pervade la costa jonica, questo è certo. Di sicuro gli si può imputare però la responsabilità totale dell’assoluta mancanza di “campo”, dopo le tante riunioni, che sappiamo a questo punto essere state un flop, in cui ha provato a mettere al tavolo un Centrosinistra dilaniato dai personalismi per capire come poter ragionare per il futuro di Policoro.

E sono proprio i personalismi che il Segretario avrebbe dovuto sedare. Col coraggio, la parola che gli andiamo ripetendo da mesi. Invece La Regina, dopo una partenza sprint col suo fidato responsabile provinciale Claudio Scarnato, alla lunga è stato messo a tappeto proprio dalla sua stessa capacità di mediazione che all’inizio lo aveva reso protagonista della contesa. Colpito e affondato sotto la scure dei suoi stessi interlocutori che aveva invitato e che lentamente lo hanno affossato. Come lo ha indebolito l’assoluta mancanza di collegamento intellettuale e umano, tra la segretaria del circolo cittadino Adele D’Agostino e i rappresentanti locali del Pd che negli ultimi anni hanno suonato spesso un loro inedito, senza seguire una netta indicazione dal “mini governo” regionale e nazionale.

Ora, ammesse le colpe del Segretario regionale, di quello provinciale e di quello cittadino, dovremmo parlare anche delle responsabilità di tutti gli altri esponenti democratici, dai massimi consiglieri regionali (Roberto Cifarelli e Marcello Pittella) senza dimenticare l’onorevole Vito De Filippo e il senatore Salvatore Margiotta: dove sono state tutte queste figure autorevoli nelle ultime settimane? Cosa hanno fatto per aiutare La Regina a costruire (e domare) un tavolo che stava trasformandosi in un nulla di fatto?

E’ difficile da credere che, almeno per una volta, con una battuta o un messaggio su WhatsApp, La Regina non abbia chiesto “consigli” su come agire a colleghi ben più navigati ed esperti della zona. Chissà cosa gli avranno risposto… forse che Policoro era il peggior banco di prova che poteva toccargli in questa sua nuova veste da Segretario?

Ecco perché il fallimento del Pd a Policoro non può non avere tanti padri. Il Centrodestra, sia regionale che locale, fa bene a festeggiare dell’incredibile scomparsa democratica dalla competizione elettorale ma aspettasse a decretare finita la contesa. Perché la Sinistra, che lo si voglia o no, è un “male necessario” per tutto il Centrodestra che domani si ritroverà senza un avversario da combattere ma anzi dovrà guardarsi le spalle da un movimento che agisce nell’ombra, che costruisce trame difficili da comprendere, come una variabile impazzita. Di queste persone, che oggi esultano, se ne guardi bene il Segretario perché il loro interesse è stato questo fin dall’inizio: azzerare tutto per prendere sempre più in mano il Partito.

Segretario La Regina, conosciamo le dinamiche delle elezioni congressuali, del rispetto delle correnti e del fatto che questo Partito, dalla sua nascita in realtà, sia contraddistinto da anime differenti e spesso trainate da interessi personali, a volte anche opposti. Ma queste divisioni vanno superate, arginate e obliterate da un’unica e concreta idea del movimento stesso.

Dio salvi La Regina, purché questa si comporti come tale. Altrimenti un’assunzione di colpa e le dimissioni sono l’unica strada rimasta da percorrere.

Segretario regionale La Regina, Segretario provinciale Scarnato, Segretario cittadino D’Agostino:

Non avete disatteso le speranze di chi era al tavolo. Avete tradito la fiducia del centinaio di iscritti allo stesso Partito di Policoro e di tutti quelli che credevano in una nuova alba. Forse sarebbe il caso di chiedere scusa e spiegare loro il perché di questo grande vuoto.