Dopo due anni di Pandemia, tornano finalmente le celebrazioni di maggio in onore alla Madonna Nera di Viggiano – Patrona della Basilicata. Un periodo di distanza forzata, a causa del virus, che non ha scalfito l’immortale legame e di devozione che la comunità valligiana (e non solo) rinnovano da secoli.
Una due giorni di preghiera e di festa per ritrovarsi nel segno della fede e della condivisione.
La mattina di domenica primo maggio, terminata la messa alle 6 sul piazzale antistante la chiesa di San Sebastiano, parte il lungo cammino – di circa 12 km – della processione verso il sacro Monte che attraversa Viggiano ed esce dal centro abitato sugli antichi tratturi, salutato da mortaretti e fuochi d’artificio.
Il corteo è aperto da due portatori che sostengono ciascuno una lunga pertica con bandiere bianche con ricami dorati, nastri e fiori, la statua della Madonna è collocata in una antica teca che viene issata con due lunghi travi e che i portatori dicono pesare in tutto 12 quintali. I portatori sono organizzati in diverse squadre di 12 uomini per potersi dare il cambio durante il percorso accidentato e fortemente inclinato. Lungo la “strada della Madonna”, così viene chiamato il percorso del pellegrinaggio, sono dislocati 8 “poggi” – basi costruite appositamente per poter poggiare la Madonna e consentire ai portatori di riprendere le forze – che hanno anche l’importante funzione devozionale di momenti di sosta in cui porgere alla Madonna l’omaggio di invocazioni e preghiere accompagnati con il canto e le sonate delle zampogne e delle ciaramelle.
La parte finale del percorso si inoltra in un vecchio tratturo nel bosco, un cammino segnato dal tempo impervio e faticoso, qui per i portatori lo sforzo è enorme, la Madonna avanza con cambi di portatori molto ravvicinati, i fedeli incitano i portatori con acclamazioni alla Madonna ed è uso raccogliere, lungo il percorso del pellegrinaggio, ciottoli da trasportare e poi depositare lungo la via in prossimità del santuario. Quando dalla cima del monte, all’altezza della Piana Bonocore, si vede il corteo con la Madonna inerpicarsi sull’ultimo tratto del tratturo cominciano a scoppiare fuochi d’artificio per accogliere e festeggiare la Madonna e il suo seguito.
L’ascensione alla montagna è l’occasione in cui l’intera comunità si ritrova insieme in un giorno speciale e in un luogo dalla grande valenza simbolica: dall’alto del Sacro Monte la Madonna osserva i suoi fedeli, protegge i loro campi e le loro case; da lassù guarda così lontano che forse riesce a seguire anche gli emigranti e i vecchi suonatori d’arpa viggianese.