“Senza dubbio è stato un importante spazio di elaborazione culturale, l’incontro per la presentazione del libro di Leonardo Giordano, Sovranità Italiana, edito da Historica, avvenuto alla presenza di due recensori di qualità quali Vincenzo Viti ex parlamentare lucano e attuale consigliere della Svimez (Associazione per lo sviluppo dell’industria nel Mezzogiorno) e, dal già senatore e componente laico del Consiglio Superiore della Magistratura, avvocato Emilio Nicola Buccico”.
Lo dichiara Pino Giordano dell’Ugl Matera a fine dell’incontro del Circolo Culturale L’Arco svoltosi nel Centro Minozzi di Policoro (MT) moderato da Pino Suriano.
“Per l’Ugl Matera, riscoprire il senso della sovranità attraverso un pantheon così ricco e variegato, come quello proposto da Giordano, non può che ampliare la coscienza di un pensiero che può dare all’Italia e alla nostra Regione. Tra i temi richiamati anche il Made in Italy, come valore da promuovere e tutelare da una globalizzazione selvaggia e improduttiva, per difendere le eccellenze e le conseguenti ricadute lavorative che ne derivano. È per l’Ugl Matera, sicuramente il momento di cominciare ad indirizzare le scelte politiche dei prossimi mesi, dei prossimi decenni, verso soluzioni economiche e sociali che permettano ai ceti medi e piccoli, ai produttori, ai lavoratori ed ai giovani, ovvero le prime vittime della concorrenza globale, di sfuggire dal baratro nelle nuove povertà. Insorge il bisogno di riacquistare ampie sezioni, per dire, di sovranità. Un Paese deve essere in grado di tutelarsi, di imporre il tanto discusso ma indispensabile interesse nazionale. Complicata la situazione del lavoro, delle imprese dove il reddito di cittadinanza ha reso deprimente l’imprenditorialità. Nella nostra Regione – conclude il sindacalista dell’Ugl Giordano – stiamo assistendo inermi ad una desertificazione del territorio, dove la grave tassazione ed il sostegno ai passivi (reddito di cittadinanza, casse integrazioni di vario genere) accrescono il disavanzo e spingono le imprese a delocalizzare. Occorre, quindi, un’inversione di tendenza. Per questo, è necessario, anche in ambito regionale, un governo autorevole e stabile, che sappia porsi come serio interlocutore nel rapporto con i cittadini: serve una rivoluzione di carattere culturale che ponga il tema dell’occupazione giovanile al centro dello sviluppo economico del sistema-Regione”.