Soranno rispedisce le accuse al mittente: “Si tratta di un’inconscia autodenuncia di Grillo e Iula?”
“Apprendo con (dis)piacere che, solo oggi, la minoranza consiliare costituita, tra gli altri, da
due ex componenti della maggioranza della precedente consiliatura decide di rompere il
velo di ipocrisia che li ha accompagnati per oltre 5 anni e di trattare l’argomento dei lavori
che interessano l’edificio scolastico di Corso Dante”.
È questo l’incipit della risposta del primo cittadino del Comune di Salandra che rispedisce
al mittente le accuse mosse dal gruppo di opposizione.
“L’ex assessore ai lavori pubblici, Grillo e l’ex capogruppo di maggioranza, Iula, di cui va
quantomeno apprezzato il coraggio, parlano di “ritardi nel prosieguo dei lavori”,
dimenticando che gli stessi hanno avuto inizio nel 2015 coprendo tutto il mandato
consiliare della precedente amministrazione di cui facevano parte.
Al momento dell’insediamento del nuovo consiglio comunale, poco più di un anno e mezzo
fa, la situazione ereditata era da brividi: distruzione e nessuna costruzione, solo macerie.
Le stesse di cui, solo oggi, si indignano gli ex componenti della maggioranza responsabile
del degrado denunciato, ricordandosi, improvvisamente, della vicinanza di altre strutture di
interesse sociale. Non sarà mica una inconscia autodenuncia da parte loro?
Prima di strapparsi le vesti, forse sarebbe opportuno un mea culpa da parte
dell’opposizione, non fosse altro che per le ingenti somme di denaro pubblico
sperperate“.
Soranno continua provando a fare chiarezza su quello che, a suo dire, è il quadro
nebuloso ereditato dalla precedente amministrazione.
“Ciò che, dal momento dell’insediamento di questa amministrazione, ha rallentato il
processo di adeguamento/miglioramento sismico è, innanzitutto, il lavoro di ricostruzione
del complicato puzzle di incarichi di progettazione, che, di fatto, hanno assorbito una
consistente parte dei fondi destinati alla realizzazione dell’opera.
Invito, a tal proposito, gli ex amministratori colti all’improvviso da indignazione, forse nel
tentativo di scrollarsi di dosso responsabilità e di farle ricadere su altri, a dare spiegazioni
su come abbiano trasformato l’opera in un “incarichificio” e sul perché buona parte degli
interventi, anzi delle distruzione realizzate, non fossero previsti e riportati in alcun
documento. È inconcepibile, ingiustificata e ingiustificabile la riduzione in macerie di parte
del cineteatro comunale, rendendolo inutilizzabile, sottraendolo alla fruizione da parte della
cittadinanza”.
Il Sindaco chiude con un auspicio sulla questione: “Nemmeno nel peggiore degli scenari
immaginati avevamo pensato ad un quadro così ingarbugliato, a cui si aggiungono le
quotidiane richieste di pagamento da parte di destinatari di incarichi di progettazione.
Tuttavia, mi rivolgo ai cittadini e in particolare i genitori e i ragazzi, con cui vorrei
condividere l’auspicio che non vi siano ulteriori sorprese nella definizione del quadro
ereditato, permettendo, a breve, la ripresa dei lavori nel rispetto delle normative e dei
progetti nell’interesse dell’intera comunità salandrese che ha riposto in noi la sua fiducia”.