La nuova edizione di Fruit Logistica a Berlino – alla quale il Dipartimento Politiche Agricole, Alimentari e Forestali è presente con la dirigente generale dottoressa Emilia Piemontese – rappresenta un vero e proprio test significativo per verificare come il comparto ortofrutticolo lucano, in una fase così delicata e difficile per l’economia mondiale, alla luce del conflitto in Ucraina e degli esiti della pandemia, può rispondere alle nuove ed inedite sfide dei mercati.

Intanto la Regione, attraverso l’iniziativa del precedente assessore Francesco Fanelli, ha destinato 8,6 milioni di euro per il rafforzamento e lo sviluppo del sistema ortofrutticolo regionale, da erogare nel 2022, alle imprese agricole per gli interventi previsti dai Programmi Operativi delle 10 Organizzazioni di Produttori ortofrutticoli (OP) e Associazioni di Organizzazioni di Produttori (AOP) riconosciute dalla Regione Basilicata, con un incremento del 26% rispetto alla precedente annualità, legato ad un consistente aumento del valore della produzione commercializzata. È evidente che in un momento storico così complicato il nostro impegno non può bastare, come quello di ogni Regione, e diventa necessaria un’azione congiunta con la Comunità Europea e il Governo per fare di più coinvolgendo tutti gli attori della filiera agro-alimentare, a partire dai produttori.

Le Regioni in proposito hanno indicato alcune proposte prioritarie per assicurare misure urgenti alle aziende agricole colpite dagli effetti della guerra in Ucraina e per favorire la liquidità delle imprese e sui costi energetici, come la riduzione delle accise sul carburante e dell’Iva. Sono in particolare indispensabili misure di sostegno a determinate produzioni agricole, prevedendo una maggiore attenzione alle culture cerealicole e industriali destinate all’alimentazione umana e zootecnica. Diventa indispensabile modificare alcune condizioni, come il tetto massimo per gli aiuti di Stato, in modo da sostenere le imprese sui maggior costi di carburanti, mangimi e fertilizzanti. Servono modifiche alla Pac e al PSN 23-27, spostando temporalmente gli obiettivi al fine di superare la crisi incrementando la produttività agricola. In tal senso servono anche maggiori superfici per coltivare mais, grano, soia e girasole, cercando di limitare i danni alla nostra produzione agroalimentare d’eccellenza e alla zootecnia. È urgente la disapplicazione delle superfici a riposo e degli obblighi di diversificazione culturale. Fondamentale la deroga alla disciplina degli aiuti di Stato. Pertanto si ritiene necessario che il Quadro temporaneo per le misure legate alla pandemia sia prorogato a dopo il 2023 e che se ne preveda uno specifico per il settore agricolo e, nello specifico, per l’agroalimentare.

La presenza a Berlino dell’ortofrutta lucana di qualità è comunque un segnale di ottimismo che vogliamo evidenziare per rilanciare l’export sui tradizionali mercati europei e superare, sia pure con gradualità, l’attuale congiuntura economica e sociale mondiale che ci trascineremo nel tempo. Partiamo da una certezza: il valore della produzione commercializzata nel 2020 dalle Organizzazioni di Produttori lucane è pari a circa 170 milioni di euro, rappresentando il 40% del totale del valore della produzione ortofrutticola regionale. Un valore da difendere a denti stretti.