La consigliera del M5s chiede alla Regione “di affrontare questa periodica crisi in modo definitivo, di incontrare i vertici dell’azienda e i sindacati e di non considerare la prioritaria salvaguardia dei soggetti più fragili”

 

“In Basilicata ci sono poche certezze, tra queste il ciclico mancato pagamento dei forestali e l’altrettanto ciclico mancato pagamento dei lavoratori dell’AIAS. E così, come già successo per i forestali, mi ritrovo a chiedere, ancora una volta, l’attenzione  della Regione su un problema delicato e complesso, che chiama in causa la cura e la riabilitazione dei pazienti disabili e la sanità privata, ormai, a quanto pare, ineludibile stampella del pubblico”.

Lo sostiene la consigliera regionale del M5s, Carmela Carlucci che aggiunge: “Le periodiche crisi che colpiscono l’AIAS costituiscono, infatti, la spia di un problema decisamente più ampio che è quello della crisi della sanità pubblica, che non riesce più a  fronteggiare le domande dei suoi pazienti: e allora si è proceduto, sempre più di frequente, a stipulare convenzioni tra ospedali pubblici e cliniche private, fino a svuotare sempre di più i primi a beneficio delle seconde. Succede, poi, che la Regione Basilicata, oltre a non riuscire a rimettere in piedi la sanità pubblica, sembra venir meno anche agli accordi che sottoscrive con gli istituti privati convenzionati. A pagare questa ‘indolenza’ sono loro: i lavoratori. Tanto i dipendenti dell’AIAS di Potenza, quanto quelli di Matera e di Melfi, infatti, da mesi non ricevono la dovuta corresponsione. Pare, infatti, che le aziende non possano pagare gli stipendi ai dipendenti perché ‘costrette’ a onorare le pendenze con Equitalia che, dopo il congelamento consentito dalla pandemia, sono tornate regolarmente a bussare”.

“Dunque, si onora Equitalia e ai dipendenti si chiede di pazientare. Tutto questo – dice – non è accettabile. Come non è accettabile che la Regione intervenga solo quando la situazione è esasperata, quando i lavoratori protestano e qualche rappresentante politico si indigna. Questo sistema non regge e finirà per collassare, oltre che per esaurire le energie dei lucani”.

“Pertanto – conclude – ho presentato una mozione per chiedere alla Regione di affrontare questa periodica crisi in modo definitivo, di incontrare immediatamente i vertici dell’azienda e i sindacati e di non smarrire mai il principio che dovrebbe guidare queste negoziazioni, ossia la prioritaria salvaguardia dei soggetti più fragili”.