“L’Italia è il primo Paese a dotarsi di un sistema di certificazione della sostenibilità della filiera vitivinicola. È stato, infatti, approvato dal Ministero delle Politiche agricole il decreto con cui vengono messe a sistema le buone pratiche da seguire in campo e in cantina per garantire il rispetto dell’ambiente, la qualità e la sicurezza alimentare, la tutela dei lavoratori e dei cittadini e un adeguato reddito agricolo. Si tratta di una grande occasione per il comparto vitivinicolo della Basilicata: per i consumatori e il mercato le tematiche relative alla sostenibilità ambientale rimangono un fattore rilevante, anche in un momento in cui, a causa dei drammatici scenari internazionali, sembrano passate in secondo piano”. Lo dichiara il deputato Luciano Cillis, esponente M5S in commissione Agricoltura alla Camera.

“Giunge così a compimento – prosegue – il percorso tracciato dalla norma che abbiamo voluto introdurre nel Decreto Rilancio, che raccoglie il lavoro compiuto negli ultimi anni dall’intera filiera del vino nel solco delle principali strategie comunitarie ‘Green Deal’ e ‘Farm to Fork’. È nostra intenzione raggiungere i medesimi risultati anche in altri settori come quello zootecnico e olivicolo-oleario che possono puntare sulla sostenibilità”.

“Invito, pertanto, il comparto vitivinicolo lucano a non fermare il proprio percorso di innovazione e a cogliere le opportunità che questa certificazione nazionale conferisce – prosegue Cillis – Attraverso un logo distintivo, i vini potranno certificare e comunicare di essere realizzati seguendo specifiche regole di produzione che diano importanza e attenzione ai relativi impatti ambientali. Nell’attesa che si completi il processo di integrazione dei diversi sistemi di certificazione, si utilizzeranno procedure e standard previsti dal SQNPI (Sistema di Qualità Nazionale di Produzione Integrata)” conclude.