Dopo un mese di consultazioni, colloqui, prove di forza e ultimatum, finalmente la Regione Basilicata ha la sua nuova Giunta. “Nuova o lavata con Perlana” recitava una vecchia ma famosissima pubblicità televisiva, tant’è vero che il nuovo esecutivo agli ordini del Generale e governatore lucano Vito Bardi è pieno di facce già note e viste durante questa legislatura che, con un gran giro di valzer, si ri-presenta all’attenzione dei lucani cambiando poco o nulla della precedente.

I SACRIFICATI – Dopo un batti e ribatti tra le diverse forze politiche che compongono la coalizione di maggioranza, il governatore Bardi ha chiuso oggi pomeriggio la quadra sui nomi degli assessori a cui affiderà le varie problematiche dei lucani, non scontentando nessuno ma imponendo il suo carisma, soprattutto su chi nelle ultime ore aveva provato a sfidarlo.

Parliamo dei tre consiglieri di Forza Italia, Francesco Cupparo, Rocco Leone e Francesco Piro che nella serata di martedì sembravano aver messo sotto scacco il governatore imponendogli la propria riconferma (riferito ai primi due) a costo di lasciare il Centrodestra e passare all’opposizione. Bene, sono proprio loro le vittime della nuova Giunta che la Basilicata metterà in vetrina da domani mattina, cioè da quando Vito Bardi la ufficializzerà alla stampa.

C’è da dire che Cupparo, molto intelligentemente, da navigato imprenditore e politico lucano, aveva mangiato la foglia già dalle prime ore del mattino, quando aveva annunciato “…di non volersi ricandidare per dare una mano a Bardi”. Si racconta, non ufficialmente, che anche Leone, dopo una battaglia estenuante nelle retrovie, avrebbe mollato la presa nella mattinata, preferendo così tornare ad un ruolo da consigliere regionale. Il più sconfitto dei tre è sicuramente Francesco Piro, capogruppo forzista in Consiglio, che da giorni minacciava fuoco e fiamme se avessero toccato i suoi “preferiti” dell’asse Sinnico: destino beffardo il suo, ko su tutta la linea e ora relegato al ruolo di spettatore ai prossimi lavori dell’esecutivo.

Ma col sacrificio di Leone e Cupparo, come sarà rappresentata Forza Italia? Nella Giunta regionale entreranno Gerardo Bellettieri e Enzo Acito, due validi rappresentanti che sicuramente hanno avuto, durante questo mese di crisi regionale, una grande qualità: quella dell’umiltà. Tenutisi quasi sempre in disparte da ogni frase o lotta fratricida, lontani da gelosie, invidie e personalismi, hanno risposto “obbedisco” alla chiamata del Generale, anche grazie alla segnalazione arrivata dai due big forzisti lucani, Giuseppe Moles e Michele Casino.

CHI VINCE – Con Fratelli d’Italia che conserva un solo Assessorato, ma era prevedibile che non riuscisse ad ambire di più anche dopo il caso Arpab, chi questa sera festeggia è sicuramente la Lega Basilicata, il partito con la maggioranza relativa nella coalizione di Centrodestra. Il partito, coordinato da Roberto Marti, ma “ispirato” dal senatore Pasquale Pepe, crea una crisi al buio e arriva quasi sul punto di spaccarsi, con l’azzardosa mossa di giocarsi il tutto per tutto pur di cambiare gli equilibri che esistevano nel governo regionale. Eppure, arrivando quasi al punto di non ritorno col governatore Bardi, la Lega riesce a confermarsi i due Assessorati e tenersi la Presidenza del Consiglio, un dettaglio mica da niente se si pensa a quanto potere in questi due anni potrà ancora mettere in campo.

LA NUOVA GIUNTA – Nonostante non sia ancora ufficiale, ripetiamo che soltanto domani mattina sarà resa nota agli organi di stampa, la nuova Giunta regionale di Basilicata sarà composta così: Francesco Fanelli (Lega), ex Agricoltura, andrà a capo della Sanità mentre la sua collega di partito, Donatella Merra, ex Infrastrutture, avrà il dipartimento dell’Ambiente. Gianni Rosa (FdI) dall’Ambiente si sposterà all’Agricoltura mentre alle Attività Produttive siederà Gerardo Bellettieri e alle Infrastrutture andrà Enzo Acito. Detta così, e di fatto lo è, sembrerebbe un solo e semplice cambio di poltrone, ma in realtà questo “tutto cambi, affinché nulla cambi” rispecchia invece un preciso indirizzo politico, un po’ astruso, oscuro e parecchio machiavellico, che lascia a casa due figure sacrificate in virtù di una possibile riconferma quando tra due anni gli elettori lucani dovranno tornare a votare.

…E IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO? – Mentre scriviamo, a quest’ora tarda di una lunga, lunghissima giornata, è ancora in ballo la questione, interna alla Lega, su chi sarà il prossimo numero 1 dell’assise regionale. Carmine Cicala, finora presidente del Consiglio, potrebbe non riuscire a spuntare la riconferma, visto che sembrerebbe, non così “preferito” dai consiglieri di maggioranza e opposizione. Al suo posto Pasquale Cariello, da Scanzano Jonico, sarebbe pronto a subentrargli.

Aspettiamo i prossimi giorni per la conferma, o la smentita di quanto già detto. Nonostante i tanti nomi messi in campo in questi giorni, il risultato però non cambierà il dato politico cui la Basilicata, e i prossimi comuni al voto di Primavera, dovranno attenersi.