Capocasale: “ Mi chiedo a quale criterio risponda l’introduzione repentina del nuovo sistema di prenotazione ambulatoriale della Regione Basilicata che, dimostrando limiti preoccupanti, sta generando un caos vergognoso”.
Si chiama “Cup Amico” ed è la nuova piattaforma web per la prenotazione delle prestazioni sanitarie ambulatoriali della Regione Basilicata. Una novità, introdotta pochi giorni fa, ma che si è già guadagnata la nuova denominazione di “Cup nemico” da parte degli operatori e dell’utenza. Le “vittime” di questo cambiamento repentino che sta generando solo caos agli sportelli dei presidi sanitari regionali. Il motivo è da ricercare nei limiti che “Cup Amico” sta dimostrando alla prova dei fatti. “Abbiamo raccolto le lamentele di molti operatori – afferma il segretario regionale della Fismic-Confsal Basilicata Pasquale Capocasale- che denunciano il mal funzionamento del nuovo Cup dovuto a limiti della stessa piattaforma web che sta condizionando gravemente il loro lavoro provocando inevitabili disagi all’utenza”.
Una decisione repentina quella di sostituire il vecchio web Cup con la nuova versione che si sta dimostrando avventata e inopportuna. “Tutto è stato fatto nel giro di pochi giorni – spiega Capocasale-. Ci chiediamo a quale criterio risponda l’introduzione di questa nuova piattaforma web per le prenotazioni sanitarie ambulatoriali al posto della precedente che funzionava benissimo ed era stata assimilata a mena dito dagli operatori? Perché non si è provveduto a verificare la piena funzionalità della nuova piattaforma prima della sua introduzione? Non era meglio tenere in piedi, per qualche tempo, le due piattaforme web Cup in modo da permettere un cambiamento graduale senza generare il caos attuale?”.
Quesiti che la Fismic-Confsal Basilicata pone con forza e che meritano una pronta risposta da chi di dovere. Intanto i disagi per operatori e utenti proseguono. “ A poco è servita una formazione di poche ore fatta su una demo se poi, nel concreto, quello che è stato fatto vedere nella realtà non funziona – sottolinea il segretario della Fismic-Confsal Basilicata-. Spesso i formatori presenti nei presidi più grandi (in molti Punti Salute essi non erano e non sono presenti) si sono dovuti arrendere all’evidenza dei fatti. Con gli operatori a fare, come spesso accade, da parafulmine alle disfunzioni di un sistema frutto di scelte quantomeno opinabili”.
Non si può andare avanti in questo modo. Non è dignitoso per gli operatori e per il cittadino utente. Chiediamo, quindi, alla Regione Basilicata (alla quale abbiamo chiesto con una lettera formale di inserire all’Odg del Consiglio Regionale la discussione della situazione di precarietà di questi lavoratori) che si ponga fine a questo strazio lasciando in uso il vecchio web Cup e rimandando, a quando sarà funzionante per davvero e senza le numerose limitazioni attuali, il nuovo web Cup. Se non saremo ascoltati valuteremo, insieme ai lavoratori, ulteriori azioni da mettere in campo.