Deve essersi ispirato all’ex Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, il governatore della Basilicata Vito Bardi che questo pomeriggio aveva convocato un’urgente conferenza stampa nella Sala regionale Inguscio per parlare dell’attuale crisi politica che investe la terra lucana.
Napolitano, quasi nove anni fa, strigliava le maggioranze in Parlamento, colpevoli di non aver trovato una quadra sul nome del suo successore al Quirinale. Stessa prova la mette in campo Bardi quando pochi minuti fa, prendendo atto della mancata intesa tra i partiti della coalizione di Centrodestra che lo sostengono, ha deciso di azzerare la Giunta e prendersi ancora del tempo per definire l’Amministrazione che governerà per i prossimi due anni in Basilicata.
Tutte le deleghe assessorili dunque tornano nelle mani del capo famiglia Bardi che ora, in attesa di nuovi spiragli che dovrebbero arrivare dai responsabili lucani di Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega, incontrerà nei prossimi giorni tutti i consiglieri, di maggioranza e di minoranza, per verificare la condivisione della situazione e l’attuale “stato” della legislatura.
Quest’ultima mossa, annunciata da Bardi davanti ai giornalisti presenti, appare molto azzardata perché senza senso, dal punto di vista realizzativo con l’attuale opposizione, e provocatoria con le forze politiche che lo sostengono che sono già in subbuglio, vedi Forza Italia, per aver perso delle pedine fondamentali in Sanità e Attività Produttive.
La Lega, partito che per primo ha dato il via a questa crisi regionale, ha commentato subito positivamente la scelta del governatore di rimettere in discussione tutte le deleghe assessorili: siamo sicuri che però sarà d’accordo sugli scenari futuri che potrebbero scatenarsi? Se Forza Italia oggi piange la “sconfitta” di Leone e Cupparo, come potrebbero prenderla Fanelli e compagni davanti ad un governo “tecnico”?
A questo punto gli unici che potrebbero godersela sono gli esponenti di Fratelli d’Italia che sembravano spiazzati alla notizia che sarebbero rimasti con un solo assessore in Giunta. Chissà che Bardi non cambi tutte le carte in tavola, costringendo la Basilicata ad un pericoloso faccia a faccia da consumarsi in Consiglio regionale.