Lo chiamano “Vinny Chef” ed è uno dei migliori cuochi in tutto il mondo. Vincenzo Barba, lucano di Sant’Angelo Le Fratte, è partito anni fa dal “paese delle Cantine” per fare esperienza e crescere nel mondo della cucina. La sua passione tra i fornelli, che lo ha portato a lavorare nei più importanti e titolati ristoranti di Francia e Russia, da quattordici anni lo vede protagonista a Kiev, una città che lo ha adottato e in cui lui si sente finalmente “a casa”.
Nella capitale dell’Ucraina la sua cucina, innovativa ma sempre legata alla tradizione mediterranea, lo ha portato a dividersi in due ruoli visto che Vincenzo attualmente è imprenditore, col suo affermato ristorante italiano, e volto noto in una Tv nazionale dove lavora proponendo al pubblico ucraino i suoi patti deliziosi.
Ora però l’assurda guerra mossa dalla Russia all’Ucraina ha bloccato tutto: i missili ordinati dal numero uno del Cremlino Vladimir Putin, che in queste ore si abbattono su Kiev, sono stati solo i preliminari dell’invasione. In città è piombato, di colpo, il caos: il mancato accordo tra i due paesi e la fallita mediazione dell’Unione Europea proprio con la Russia, hanno fatto piombare il piccolo stato ucraino nell’incertezza più totale.
Vincenzo, cosa sta accadendo a Kiev? “Siamo nel panico, viviamo attimi di paura incredibile – commenta Barba dalla sua abitazione – La gente che è rimasta in città si è riversata in strada, prendendo d’assalto distributori di benzina e supermercati. Sono in contatto continuo con tanti altri italiani che sono qui, siamo tutti terrorizzati”.
Cosa stai facendo in questo momento? “Siamo chiusi in casa – confessa il cuoco lucano – Sono appena appena sceso in cantina per preparare il bunker, nel caso ci fosse bisogno”.
Cosa pensi di questa guerra e da questa scelta arbitraria della Russia di dare seguito all’invasione dell’Ucraina? “Spero che si trovi un accordo quanto prima – conclude Vincenzo – siamo tutti in grande difficoltà, la guerra non porterà nulla di buono se non una tragedia incredibile, umana, sociale ed economica. Pregate per noi”.