San Giustino de Jacobis ha saputo porsi nei confronti di gente di altra cultura, nella totale disponibilità e umiltà. Ha saputo mediare e anticipare gli sforzi su un tema molto dibattuto: “Intercultura, base per una convivenza civile”. Ha saputo facilitare l’interazione, la collaborazione e la convivenza in ambienti multiculturali senza avere piena consapevolezza della grandiosità della sua opera. (In dialogo con San Giustino de Jacobis- Don Michele Del Cogliano pag.96)
Queste le parole tratte dal libro che sta portando San Giustino de Jacobis fuori dai confini della Basilicata. Il libro, in occasione del primo anniversario che vede il Santo investito del titolo di “protettore dei lucani nel mondo”, è stato donato a tutti i Vescovi d’Italia. Una iniziativa, questa, in collaborazione con il Comune di San Fele e con l’attenzione del Vescovo di Melfi Rapolla Venosa Sua Eccellenza Mons. Ciro Fanelli il quale ha coronato il tutto con una lettera di presentazione per richiamare l’attenzione su questa figura oggi così attuale.
Un anno fa la Conferenza Episcopale di Basilicata, proprio su proposta del Vescovo di Melfi, innalzava San Giustino de Jacobis a “protettore dei lucani sparsi nel mondo”. Inoltre, Mons. Fanelli ha affidato a San Giustino, uomo del dialogo e dell’inclusione, il cammino sinodale diocesano e la formazione degli organi di partecipazione che si stanno svolgendo in tutte le parrocchie così come indicato da Papa Francesco.
Il parroco di San Fele, Don Michele Del Cogliano, Direttore dell’ufficio missionario della diocesi di Melfi, Rapolla e Venosa, ha inaugurato il cammino sinodale dando inizio a una “Peregrinatio” della reliquia del Santo che ogni domenica viene accolta da una parrocchia della diocesi.
Si è già arrivati all’undicesima tappa di questo cammino ed è proprio il parroco di San Fele a recarsi ogni domenica in una parrocchia della diocesi alla quale dona una tela del santo da lasciare alla pubblica venerazione.
Un impegno notevole quello del Vescovo di Melfi e del parroco di San Fele che, in sinergia con le istituzioni locali e regionali, stanno lavorando sulla figura di San Giustino riparando a quell’antico torto: quello di essere poco conosciuto (Papa San Paolo VI nel giorno della canonizzazione di San Giustino de Jacobis).