Pubblicato ad aprile dalla casa editrice Villani e presentato in anteprima nel mese di giugno presso il Parco Baden Powell, prima, e al Teatro “Francesco Stabile” nella città di Potenza, poi; il volume di Dino Becagli viene ripresentato in Basilicata, presso il Centro Visioni Urbane di Rionero, il prossimo 13 novembre alle ore 18:00.

Alla presentazione prenderanno parte, oltre all’autore Dino Becagli, Armando Lostaglio, critico cinematografico; Nicola Fiore e Giovanna Vignola, presidente e vicepresidente del Teatro Minimo di Basilicata; l’editore del volume, Franco Villani; Pina Cervellino, presidente dell’Università delle Tre Età di Rionero e tutti i collaboratori ed artisti – Antonio Salvia, Antonio D’Onofri, Angela Santopietro, Armando Lostaglio, Franco Villani, Nura Spinazzola, Valentino Bianconi Meccariello, Dino Lorusso, Giancarlo Cuscino, Gina Lunanova, Tonino Nella – senza i quali nessuna di tutte queste opere teatrali sarebbero state realizzate sul palco scenico.

Nello stile che caratterizza il Teatro Minimo di Basilicata, non sarà una presentazione del libro da manuale, bensì un vero e proprio “spettacolo” che ripercorre alcune delle pagine della raccolta: le conversazioni saranno intervallate da performance artistiche, canti, balli, recital teatrali, poesie, interviste.

Nella prefazione, di cui riportiamo un breve accenno, il critico cinematografico Armando Lostaglio scrive di Becagli e del libro: “L’amore per la propria terra la puoi rintracciare in un particolare, in un respiro, nei profumi dei campi quando piove. Ogni scena descritta e narrata da Dino, in questo viaggio sui palchi polverosi, profuma di poesia e di chimere. Pertanto, Becagli si fa interprete di una condizione esistenziale che fa corpo tutt’uno con l’anima antica della civiltà lucana”.

Il volume è una raccolta di copioni teatrali scritti e portati in scena dal regista e attore lucano tra il 2005 ed il 2019, insieme alla compagnia del Teatro Minimo di Basilicata.
“Non li avevo mai neppure sfiorati i miei copioni: disinteressati al tempo che scorre, custodi silenziosi di fatiche e soddisfazioni”: queste le riflessioni fatte dall’autore, Dino Becagli, che hanno contribuito alla nascita di questa raccolta e persuaso a rimuovere la polvere dai suoi copioni per trasformarli in un ulteriore contributo al riscatto della sua amata Basilicata.

Il libro si compone di dodici testi complessivi: cinque scritti appositamente per il recital, tra cui “A terra d’u ricorde”, omaggio ad Albino Pierro (il poeta di Tursi che nel 1990, noto per la sua svolta dialettale, ha sfiorato il Nobel per la Letteratura); “La rosa nel Calamaio”, omaggio a Leonardo Sinisgalli; “Se…”, di Luigi Pirandello per celebrare la città di Potenza; “Il filo d’erba”, omaggio a Rocco Scotellaro a completamento della triade sui maggiori poeti lucani del ‘900; lo “Zibaldone lucano”, un coinvolgente viaggio in Basilicata attraverso i racconti e le poesie dei suoi autori più illustri.
Tre testi riguardanti le pièce: “Dal treno dell’oblio”, opera che è stata premiata con la medaglia di rappresentanza del Presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano; “CentoCinquantaLaBasilicataCanta”, il cui testo propone un viaggio tra i fatti, i luoghi e i protagonisti che hanno caratterizzato le tappe salienti della storia lucana dall’unità d’Italia in divenire; “A momenti ti mettevi a volare”, un libero adattamento teatrale de Gli anni del nostro incanto di Giuseppe Lupo.
Due le commedie musicali: La breve illusione e Le regine dei boschi, ovvero le brigantesse. Più criminali o patriote? Segue poi una sceneggiatura in vernacolo potentino, un dialetto che qui riacquista la dignità che dev’essere riconosciuta a tutti i dialetti che sono patrimonio culturale e di identità di ogni popolo: La realtà dell’apparenza.
Chiude la raccolta un racconto di rievocazione storica, La Scaramuzza (ossia scaramuccia, battaglia), che spiega la probabile origine della popolare sfilata dei Turchi della città di Potenza, tanto cara ai potentini nei giorni riservati ai festeggiamenti del loro patrono San Gerardo.