Riceviamo e pubblichiamo l’intervento del presidente della Provincia di Matera Piero Marrese in occasione della ricorrenza del 21 Settembre
“IL 21 settembre 1943 rappresenta una data di fondamentale importanza per la storia della città di Matera. Coincide con la ribellione del popolo materano e la conseguente cacciata degli oppressori nazisti dalla città, in cui si stanziarono per tutta la durata della Seconda Guerra Mondiale. Matera fu la prima città del Mezzogiorno a insorgere contro il nazifascismo, una settimana prima delle “quattro giornate di Napoli”.
MATERA HA SEMPRE DIMOSTRATO NELLA STORIA PASSATA ED ANCHE IN QUELLA PRESENTE, con Matera 2019, LA VOGLIA DI RISCATTO E DI RINASCITA!
Gli storici e gli studiosi locali hanno chiarito bene tutti i dettagli della coraggiosa reazione dei materani ai tedeschi occupanti. Nel corso degli scontri con i militari tedeschi persero la vita 26 persone di cui 18 civili.
In particolare oggi non è inutile soffermarsi a parlarne, rivolgendoci soprattutto ai nostri giovani, che vivono tranquilli e lontani da quei tempi burrascosi e difficili.
Mantenere viva la memoria di quegli storici avvenimenti significa, infatti, riflettere sulle aberrazioni a cui portano le guerre e i regimi totalitari intransigenti.
Ora, si legge, a Kabul sta arrivando qualcosa che è peggio del nazismo!
Ogni ideologia totalitaria ha bisogno di un nemico contro cui si costruisce, definisce e sviluppa.
Il nazifascismo aveva un nemico razziale, oggi il jihadismo dei talebani ha in particolare un nemico di genere: le donne.
Le notizie che filtrano dal territorio, attraverso testimonianze personali spesso drammatiche, descrivono in Afganistan una situazione dove le donne sono le prime e principali vittime.
Vietare o ostacolare la parità di istruzione delle donne solo in quanto tali è una barbarie perché trasforma il razzismo di genere in leggi e regolamenti portatori di discriminazione permanente, condannando le vittime a una condizione di ignoranza, analfabetismo, sottomissione e isolamento nella società a cui appartengono. Le donne non possono uscire di casa se non accompagnate e non possono scoprire nemmeno le mani. Altrimenti vengono lapidate, prese a pietrate.
Quando le vittime designate della repressione del regime trovano il coraggio di protestare, come avvenuto in alcune giornate a Kabul, vengono picchiate dai talebani in mezzo alle strade.
Rinsaldare la memoria degli avvenimenti passati e parlare delle attuali situazioni in Medio Oriente serve a ristabilire con fermezza nelle giovani generazioni i principi cardine della democrazia: il diritto alla libertà di pensiero; l’aspirazione alla pace, alla solidarietà e alla legalità; la lotta a ogni sopruso ottenuto con la forza; l’impegno civico e la difesa delle libertà fondamentali.
Non si può restare indifferenti di fronte a tante atrocità.
I nostri giovani devono conoscere la storia passata e rendersi protagonisti costruttivi della storia presente, non possono e non devono restare indifferenti perché, come ha detto Papa Francesco “LA SORDITÀ INTERIORE È PEGGIO DI QUELLA FISICA”.
Ho avuto occasione di far visita ad un centro di prima accoglienza di Afgani, insieme a S.E. Il Prefetto, ed ho ancora stampato negli occhi lo sguardo lucido di commozione e misto di paura e dolcezza di una ragazzina di 12 anni che, stringendosi ai suoi, non finiva di mai ringraziare per l’ospitalità !
È con questo spirito che oggi celebriamo questa data così importante della storia di Matera.
Ed è da questo particolare momento storico che deve partire una profonda riflessione e quel messaggio di speranza e forza che ci aiuti ad essere sensibili rispetto alle limitazioni della libertà a cui si assiste tutt’oggi, perché TUTTI i giovani del mondo possano godere della libertà e ricevere l’istruzione, bene essenziale per lo sviluppo umano e possano, vivere con dignità, in pace e fraternità.
Tutti noi, e i giovani in particolare, dobbiamo quindi essere fieri dell’eroismo evidenziato dai nostri concittadini in quella fatidica giornata del 21 settembre 1943.
Viva la libertà! Viva il 21 settembre!! Viva Matera!!”