Una buona notizia per il territorio, è stato approvato il progetto di mitigazione dei rischi naturali per la sicurezza e la mobilità nelle aree montane del mezzogiorno proposto ai sindaci della collina materana lo scorso 2017 dalla Scuola di Ingegneria Università della Basilicata. Ad aggiornare i sindaci presenti, la Responsabile del progetto professoressa Caterina Di Maio. “ Un’opportunità concreta per i nostri territori” ha spiegato Francesco Auletta “ dalla doppia valenza. La prima poter avere strumenti di monitoraggio del territorio che ci permetteranno di intervenire al meglio nella realizzazione di infrastrutture evitando spreco di risorse pubbliche, la seconda che questo progetto mette in rete i comuni dell’area non solo dal punto di vista della facilità di collegamento ma anche nella prospettiva di quella unione dei comuni di condivisione di servizi. Il mio auspicio che con l’attuazione di questo progetto si possa definire, sempre nell’ottica comprensoriale, la sistemazione della sp 277 contrada parata comune di Garaguso-Calciano”. Il progetto propone soluzioni di mitigazione dei rischi idrogeologico e sismico per i collegamenti viari e per le strutture strategiche delle aree urbane montane del Mezzogiorno interessate da calamità naturali, carenza di servizi, difficoltà di mobilità e fenomeni di spopolamento. Con approccio interdisciplinare e mediante partenariato fra enti di ricerca, imprese e amministrazioni pubbliche, il progetto propone modelli di indagine e di intervento a scala territoriale. Il caso di studio è rappresentato da un’area montana della Basilicata, fra le città di Potenza e Matera e fra le valli dei fiumi Basento e Bradano, sulla quale si concentreranno le azioni di tutti i Partner. Partendo da questo “laboratorio naturale”, si formuleranno modelli di analisi, gestione e prevenzione dei rischi.

Verranno indagati sistemi sinergici integrati di interventi di messa in sicurezza e di monitoraggio del territorio e di infrastrutture/strutture strategiche che massimizzino l’efficienza minimizzando i costi. Soluzioni tecnologiche tradizionali si integreranno con soluzioni innovative. Parallelamente si analizzeranno sistemi viari complementari e/o alternativi, come quelli su fune, progettati in modo che, oltre che ad essere esposti al minimo rischio, garantiscano anche una riduzione drastica dei tempi di percorrenza. Per il rilievo e il monitoraggio del territorio e delle opere, sistemi di telerilevamento a scale e risoluzioni diverse saranno integrati con sistemi terrestri geofisici indiretti e ingegneristici diretti. I dati confluiranno in piattaforme informatiche avanzate utili per il supporto alle decisioni nella gestione dei rischi e nella pianificazione degli interventi. Sarà realizzato un sistema esperto di mitigazione del rischio idrogeologico con linee guida che possano costituire un valido supporto per i tecnici, per le pubbliche amministrazioni e per le imprese. Il gruppo di lavoro è costituito da: Università della Basilicata (capofila), Università di Salerno, Università di Napoli Federico II, Università di Trento,Politecnico di Bari,Fondazione CMCC (Centro Mediterraneo per i Cambiamenti Climatici cui afferiscono anche i colleghi dell’Università della Campania), consorzi d’imprese (CREATEC), consorzio TeRN (con CNR-IMAA e e-GEOS) imprese informatiche (Exprivia e TAB Consulting), Regione Basilicata, Sindaci stakeholders.