E’ stata la proiezione del lungometraggio di Gianni Maragno, presente all’evento, a dare l’avvio del cartello estivo delle manifestazioni programmate dall’amministrazione comunale: “ estate garagusana”.

Ad accogliere in piazza ospiti, emigranti ritornati in paese per le ferie e tanti cittadini, il sindaco Francesco Auletta, il vicesindaco Girolamo Costanzo e l’assessore Rosa Marchisella coadiuvati dall’associazione Persefone. Una scelta non a caso ma voluta quella della proiezione del film che narra, attraverso una turista in visita ai paesi di confino di Carlo Levi, la vicenda dell’incidente della Banda di Grassano avvenuta nel 1926 in territorio di Garaguso dove morirono alcuni musicisti.

Una scelta voluta perché tra i figuranti del film i ragazzi della Banda di Garaguso, una scelta voluta perché partendo dalle esperienze del passato bisogna farne tesoro per poter andare avanti e migliorare. Una scelta voluta perché incentivare in un piccolo paese i giovani alla partecipazione e formazione di una banda significa socializzare evitando distrazioni pericolose, ma soprattutto portare alto il nome della propria città.

“Un benvenuto “ ha esordito Francesco Auletta “ a quanti vivono fuori Garaguso e che sono tornati in paese per trascorrere alcuni giorni con i propri famigliari. Come amministrazione abbiamo cercato, nonostante le difficoltà legate alle esigue somme nelle casse comunali e alle restrizioni di sicurezza per evitare la diffusione del Covid, di programmare un cartello con degli eventi che potessero accontentare ogni fascia d’età con l’auspicio di un ritorno ad una normalità tanto sperata. Un ringraziamento alla banda di Garaguso e al suo maestro Giacomo Calciano che con grande spirito di sacrificio e con grande senso di responsabilità tengono viva un’attività socio educativa e di formazione per i nostri ragazzi ormai da tanti anni. Un esempio di vita per noi amministratori di piccoli centri che oggi più che mai dobbiamo riprendere quel percorso dell’unione dei comuni e investire in progetti per evitare la continua emorragia e sempre più dilagante emigrazione giovanile. Bisogna che noi oggi facciamo tesoro dell’esempio dei bandisti per suonare tutti la stessa melodia, ognuno con il proprio strumento, entrare nella parte al momento giusto. Il passato ci ha fatto registrare alcune occasioni mancate di poter avere allo scalo di Garaguso-Grassano-Tricarico delle strutture di assistenza sanitaria perché a sostenerle solamente il comune di Garaguso, ora dico di lasciarci alle spalle quello che non si può recuperare ed immaginare un nuovo futuro adeguato alle esigenze delle giovani generazioni”.

Ad aprire la serata la Banda di Garaguso che ha suonato alcune marce e con l’Inno di Mameli ha tenuto in piedi con la mano sul petto l’intera piazza.