Il presidente della Sezione Energia di Confapi Matera, Francesco Calbi, con una nota inviata al presidente della Regione Bardi, al presidente del Consiglio Regionale Cicala, al presidente della III Commissione Consiliare Quarto e a tutti i consiglieri regionali, ha espresso la netta contrarietà alla legge n. 30/2021 “Disposizioni in materia di produzione di energia da fonti rinnovabili”, in vigore dal 2 agosto.

“Con la pubblicazione sul Bollettino Ufficiale Regionale della legge n. 30 – scrive l’ing. Calbi – si è concluso un iter legislativo che ha visto le parti sociali coinvolte in una serie di audizioni presso la III Commissione Consiliare. Nel ringraziare il Presidente Piergiorgio Quarto per la disponibilità dimostrata nell’ascoltare sia Confapi Matera che altre organizzazioni, dobbiamo tuttavia ribadire il nostro più totale disaccordo con il testo normativo approvato dal Consiglio Regionale che, fissando il limite degli impianti a 3 MW, oltre ad andare in contrasto con la normativa nazionale, prelude alla fine di un settore che in Basilicata rappresenta una grande opportunità di crescita e di sviluppo, con un rilevante impatto occupazionale”.

“Uno dei pochi settori che non ha subito contraccolpi dalla crisi pandemica, rischia adesso di essere cancellato dalla legge regionale in parola. Il limite dei 3 MW pone una pietra tombale sul settore della produzione di energie rinnovabili, troncando sul nascere percorsi virtuosi di piani industriali a lungo termine che si prefiggono di formare giovani e meno giovani su tematiche e settori che ci accompagneranno nei prossimi decenni”.

“La Basilicata che azzera la produzione di energia da fonti rinnovabili si pone in netto contrasto con gli obiettivi climatici europei e mondiali di riduzione delle emissioni nette di C02, e in totale disaccordo con le misure messe in atto dal Governo centrale per portare in tempi stretti alla decarbonizzazione. Un settore promosso a livello mondiale, europeo, nazionale, viene incomprensibilmente respinto a livello regionale”.

Il presidente della Sezione Energia ricorda che “già a marzo 5 Associazioni imprenditoriali della Basilicata hanno espresso congiuntamente al Presidente Carmine Cicala e ai Consiglieri regionali la propria valutazione di forte e fermo dissenso sul disegno di legge, successivamente diventato legge della Regione Basilicata. Si tratta soprattutto di Associazioni industriali che evidentemente sanno che questa legge rischia di compromettere significativi programmi d’investimento sul territorio regionale, con positive ricadute sia in termini di indotto che di correlata base occupazionale, sia in fase di costruzione che di esercizio degli impianti stessi”.

Il Presidente Calbi, pertanto, chiede una ponderata rivisitazione della legge, rimuovendo la limitazione della potenza massima degli impianti fotovoltaici a 3 MW. L’Associazione, infine, si rende disponibile a un ulteriore tavolo di confronto.