Una crescita produttiva negli ultimi 9 anni di oltre il 150% ed una prospettiva in crescita del 4/5% annui, nei prossimi 8 anni, con importanti ricadute positive nei confronti del mondo agricolo, sociale ed economico non solo della Città di Policoro, ma dell’intero comprensorio. Sono alcuni degli importanti numeri della relazione sulla produzione aziendale della sede di Policoro della ditta “ARPOR” di Cesena, approdata in Consiglio Comunale per chiedere il rilascio del permesso di costruire, in deroga agli strumenti urbanistici, per realizzare una cella automatizzata alta 26 metri, e non 8 metri come prevede l’attuale Regolamento Urbanistico, che consentirà la conservazione dei prodotti agricoli a -25°, per 365 giorni all’anno.

Considerato l’importante interesse pubblico dell’opera, il Consiglio Comunale, su proposta del neo assessore all’Urbanistica, Vincenzo Agresti, ha approvato all’unanimità l’avvio delle procedure per il rilascio del permesso di costruire una delle celle automatizzate più alte d’Italia, da realizzarsi presso l’attuale sede ARPOR situata in via Zara, nella Zona Industriale di Bosco Soprano di Policoro, che ad oggi vanta la presenza di ben 350 dipendenti.

“La grande vocazione agricola del nostro territorio improntata su un’agricoltura sempre più tecnologicamente avanzata – dichiara il sindaco, Enrico Mascia – ha bisogno di essere supportata con importanti investimenti di questo tipo, che vanno verso la direzione di una crescita produttiva ed occupazionale di rilievo, i cui benefici ricadranno sull’intero indotto agricolo in una vasta area del Mezzogiorno”. “Il grande interesse pubblico sollevato da questo importante investimento – prosegue Mascia – sarà supportato da una serie di vantaggi tecnici e logistici, quali il miglioramento delle condizioni di lavoro e della sicurezza degli operatori e il controllo totale della tracciabilità del prodotto”.

“Si tratta – conclude il primo cittadino – di una importantissima opportunità sia occupazionale che produttiva per l’intero territorio: da un lato vi è la prospettiva di incrementare nuovi posti di lavoro, vero toccasana in uno dei momenti storici più difficili degli ultimi anni, dall’altro la possibilità di conservazione in loco dei prodotti della terra, con grande beneficio degli imprenditori agricoli dell’intera area”.