Dopo due settimane dall’addio in Giunta dell’ex assessore Gianluca Marrese, all’indomani del rimpasto operato dal primo cittadino Enrico Mascia che lo aveva visto depauperato della carica di vice sindaco, una nuova polemica agita le stanze della Casa Comunale di piazzale Aldo Moro. Tema? Aver mancato i finanziamenti statali (di 5 milioni di euro) dedicati alla rigenerazione urbana che scadevano lo scorso 4 giugno. Il vice sindaco Marrese, e assessore di competenza, ha più volte provato a smarcarsi dall’accusa del mancato raggiungimento perché, a suo dire, il progetto che aveva presentato non era stato condiviso dalla maggioranza.
Queste le dichiarazioni che ha rilasciato Marrese con un lungo post su Facebook: 
“Come ormai noto a tutti, ho deciso di rifiutare la delega da assessore nella nuova giunta nominata dal Sindaco Mascia e ribadisco con forza che non ho la minima intenzione di rientrare nella compagine, quindi non c’è alcuna strategia nel mio agire e nel mio comunicare.
La mia esperienza si è conclusa per volontà mia e di nessun altro, semplicemente perché ho ritenuto ingiusta ed ingenerosa la scelta del sindaco di bocciare il mio operato dopo 4 anni di indiscusso impegno al suo fianco.
Ma voglio chiarire con forza e reagirò violentemente alle false insinuazioni che artatamente in questi giorni qualcuno cerca di far circolare nella città per giustificarsi, relativamente alla mancata candidatura e non perdita, del Finanziamento di 5 milioni di €uro sulla rigenerazione urbana.
I fatti sono altri e precisamente questi.
Questa estenuante, insensata ed assurda crisi voluta dai consiglieri Ranù e Mitidieri ha paralizzato l’azione amministrativa in consiglio e negli ultimi tempi anche in giunta, generando una difficoltà nell’agire e nel comunicare serenamente all’interno della maggioranza.
Il finanziamento in questione, la cui scadenza era prevista per il 4 giugno, ha visto l’impegno del mio assessorato nella elaborazione di un’idea progettuale che prevedeva la realizzazione di 36 alloggi popolari di proprietà comunale per le famiglie di Policoro che vivono un disagio abitativo, la riqualificazione del parco archeologico tra il Liceo Scientifico e Via Gonzaga e la presentazione del progetto dei giardini murati per il quale avevamo già un progetto definitivo con pareri.
Tutto questo è stato prontamente discusso e rapportato da me al sindaco che naturalmente era ben informato e che avrebbe potuto e dovuto informare la sua maggioranza, rientrando tra le sue prerogative anche quella di fare la sintesi della sua maggioranza e assumersi la responsabilità dell’azione dei suoi assessori/collaboratori.
Sono stato invitato dallo stesso Sindaco ad andare avanti, ragion per cui ho fatto predisporre le schede progettuali agli uffici e la delibera di giunta di modifica del piano annuale e triennale delle opere pubbliche.
Eravamo anche pronti ad andare in giunta forzando anche la questione della quota rosa, per una opportunità così rilevante, così come mi aveva anticipato lo stesso sindaco in una telefonata nel pomeriggio del 3 giugno.
Nel mentre, apprendo che il gruppo del Pd non era d’accordo, perché non era stato coinvolto nella decisione e che avrebbe presentato una nuova idea progettuale che è stata discussa nell’incontro di maggioranza nella serata del 3 giugno, al quale non ero presente per impegni personali precedentemente assunti.
Dall’incontro è emersa la volontà di non accettare la mia proposta e di candidare una nuova idea progettuale.
Tutto quello che è successo il giorno dopo, non lo conosco e non me ne sento responsabile, ma di certo so che non possono, non potranno e non devono minimamente permettersi di additare alla mia persona alcuna responsabilità su questa mancata opportunità, semplicemente perché come sempre, io ho fatto il mio dovere e quindi le responsabilità vanno cercate altrove.
Vorrei che non si cercasse di giustificare e legare la revoca della delega a vicesindaco a questa vicenda, perché un tale atteggiamento sarebbe ulteriormente irriguardoso, irrispettoso e da vigliacchi.
OGNUNO SI ASSUMA LE PROPRIE RESPONSABILITÀ”