Educare al contrasto del bullismo. Diffondere la cultura del rispetto, partendo dai banchi di scuola, coinvolgendo gli insegnanti e i genitori, è l’obiettivo del progetto nazionale dal titolo “Competenze contro il bullismo” il cui assunto di base è rappresentato dallo sviluppo di capacità e competenze, da parte dei giovani, come strumento di prevenzione e di contrasto a fenomeni di violenza sociale. Sabato 8 maggio dalle ore 9 alle ore 11, gli alunni delle quinte classi e quelli della secondaria di primo grado dell’ I.C “ Picerno e Vietri”, prenderanno parte attiva all’iniziativa. Il piano di lavoro, ideato dallo psicologo e psicoterapeuta Stefano Porcu e Davide Secci studioso della materia, prevede due momenti. Il primo riguarda la rilevazione dei fenomeni di violenza, discriminazione e disagio scolastico tramite compilazione di un questionario on-line anonimo rivolto agli alunni, ai genitori e agli insegnanti.
Il secondo momento include i giovani in un incontro online con una equipe di esperti. Al webinar, coordinato dalla giornalista Marinella Arcidiacono, interverranno oltre ai due ideatori anche il dirigente scolastico prof. Vincenzo Vasti. Gli esperti, parleranno delle “competenze” utili per prevenire episodi di bullismo, cyber bullismo, di violenza scolastica e presenteranno il loro libro sul tema, in uscita il 20 maggio, dal titolo “Competenze contro il bullismo – Dieci capacità da imparare e insegnare per non subire il bullismo” edito da Arkadia. «Le competenze a cui ci riferiamo – dice il dott. Stefano Porcu – sono quelle trasversali; per esempio la capacità analizzare una situazione problematica, di comunicare in modo assertivo, di gestire un conflitto oppure di chiedere aiuto – sottolineando che – maggiori sono le competenze trasversali dei giovani e maggiori sono le loro possibilità di fronteggiare con successo le situazioni relazioni critiche e problematiche. Inoltre, il difficile periodo in cui ci troviamo a vivere potrebbe essere una delle possibili cause dei comportamenti di violenza, in presenza e a distanza, con l’aumento del tempo di esposizione al monitor, a cui i giovani assistono quotidianamente».
Una alleanza educativa tra scuola e genitori, può fare la differenza nel contrasto al fenomeno della violenza fisica, psicologica e verbale che si traduce in atti e gesta di bullismo come spiega il prof. Vincenzo Vasti: «I comportamenti dei ragazzi sono sempre il risultato dell’educazione che hanno ricevuto. L’educazione – commenta – è tutto quell’insieme di messaggi che promanano anche dai mass media, dai social, dal gruppo dei pari. Alla scuola e alla famiglia tocca il compito di fornire ai ragazzi i mezzi per la decodificazione efficace, le chiavi di lettura per interpretare il mondo, le conoscenze mirate per discernere il bene dal male e scegliere di conseguenza. L’adesione al progetto – evidenzia il dirigente scolastico – mira ad agire sulla conoscenza, perché è da questa che si deve sempre partire per costruire “consapevolezza”. Il progetto “Competenze per il bullismo” offre innanzitutto la possibilità di ottenere una fotografia più possibile aderente alla realtà effettiva. Dalla lettura del dato oggettivo si può, quindi, partire per una riflessione sulle dimensioni del fenomeno. La lettura critica di esperti esterni, inoltre, può essere davvero utile per decifrare i dati emersi e offrire possibili soluzioni per avviare un percorso di recupero delle situazioni considerate a rischio o addirittura devianti. A tal proposito, vorrei che i mie alunni sapessero che la scuola è pronta a prendersi cura di loro». Dopo la tappa in Basilicata, il progetto toccherà altre regioni. Gli istituti scolastici interessati possono aderire al progetto gratuito attraverso il sito internet www. competenzecontrobullismo.it.