Riceviamo e pubblichiamo la risposta del gruppo consiliare “Paese Ideale” all’articolo pubblicato ieri con le parole del sindaco di Castelluccio Inferiore, Paolo Campanella            

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        Gruppo Consiliare “Paese Ideale”

Comune di Castelluccio Inferiore

VACCINIAMOLI ORA

(IN RISPOSTA ALLE POLEMICHE DEL SINDACO)

Quando il Sindaco è in difficoltà e non sa o non può rispondere ricomincia con gli attacchi personali, l’astio, la violenza verbale, la derisione usati come argomenti di strumentalizzazione di bassa lega. Per noi, niente di nuovo.

Va avanti così da cinque anni. Tutto pur di non dare risposte, tutto pur di sviare l’attenzione e il discorso dal vero problema. Una nota di chiarimenti sulla vaccinazione degli over 80, la sua, che non chiarisce niente, che serve solo a generare confusione.

Ma noi, a questo gioco, ci rifiutiamo di giocare, ancora di più quando si tratta di difendere e tutelare la salute dei più deboli, dei più fragili. Una cosa che abbiamo sempre fatto con passione e forza sia da maggioranza che da opposizione senza mai metterci in mostra, senza parate e passerelle di comodo.

Qui non si tratta di polemiche o di strumentalizzazioni. Abbiamo risposto alla richiesta di alcuni di questi “dieci nonni”, che non avendo ricevuto alcuna risposta da lei volevano sapere come mai a loro il vaccino non era stato inoculato quando era previsto. E di conseguenza abbiamo fatto richiesta direttamente all’ASP per garantire loro il diritto alla salute, visto che lei si era defilato.

Salute che lei, egregio Sindaco, avrebbe dovuto tutelare e difendere controllando che nessuno di quei “dieci nonni” fosse lasciato indietro, che nessuno di quei “dieci nonni” fosse lasciato senza vaccino, che nessuno di quei “dieci nonni” fosse dimenticato. Invece non lo ha fatto.

Anzi, ne ha persino messo in dubbio la buona fede quando ha affermato:

“Chi ha veramente voluto si è recato al punto vaccinale senza indugio, anche con le stampelle” rincarando poi la dose con: “ grazie a tutti i nonni che sono venuti a vaccinarsi senza accampare scuse”.

Lei, egregio Sindaco, dovrebbe scusarsi con questi “dieci nonni” per averlo pensato, per averlo scritto, per non averli vaccinati, per averli fatti aspettare invano per giorni senza neanche una telefonata per informarli. Le sue affermazioni oltre che una caduta di stile, sono irriverenti nei confronti di chi è più fragile tra i fragili, nei confronti di cittadini più deboli che andrebbero sempre e comunque tutelati, nei confronti di chi non ha avuto voce se non la nostra.

Lei, egregio Sindaco, non ha speso una parola per loro, fin quando non siamo stati noi a sollevare il problema, a chiedere spiegazioni per loro, a cercare le risposte che lei non ha voluto o saputo dare.

Egregio Sindaco, se le loro condizioni di salute glielo avessero consentito non avrebbero chiesto di essere vaccinati presso le proprie case, ma sarebbero venuti di corsa a farlo presso il punto vaccinale dell’Avis.

Qui, l’unico che continua ad accampare scuse è solo lei quando afferma che “Alcuni vaccini erano terminati” o che “ i vaccini saranno fatti insieme a quelli di Castelluccio Superiore”.

In qualità di massima autorità sanitaria locale, quale si definisce, ci faccia capire in cosa siamo stati privilegiati se non è stato nemmeno in grado di garantire i vaccini a tutti gli over 80 che ne avevano diritto. Ci faccia capire cosa non ha funzionato nel suo filo diretto con le autorità sanitarie e con la Regione.

La realtà, come al solito, è diversa da come la racconta, egregio Sindaco. Ci spieghi l’operato profuso dalla sua Amministrazione nel far vaccinare i nostri over 80 mentre altri comuni ancora aspettano.

La priorità dei Comuni nella vaccinazione degli over 80 è stata stabilita dalla Regione secondo un criterio oggettivo: l’incidenza percentuale degli over 80 rispetto la popolazione totale di ogni Comune.

Esiste un elenco, stilato in base a questo criterio, che va rispettato e per quanto un Sindaco o un’Amministrazione si possa adoperare, la graduatoria non si può modificare. Questa è la realtà!

Se poi è stato fatto, come lamentano alcuni Sindaci anche del Lagonegrese, bene, a loro e alle comunità che rappresentano va tutta la nostra solidarietà e il nostro sostegno. Mai come in questo momento i “furbetti”, quelli che cercano “scorciatoie “ a danno di altre comunità, quelli che “non rispettano le regole” vanno individuati ed emarginati, perché speculano sulla salute e la vita delle persone. E bene ha fatto il Sindaco di Tursi a presentare un esposto per chiarire la vicenda.

Quanto ai numeri, poi, egregio Sindaco, ce li propina ogni volta in quantità diverse. All’ occorrenza i vaccinati fluttuano da 181 a 183, le percentuali dal 91% scendono all’85%. L’unica cosa certa è che questi numeri non tornano!!!

Per questo in qualità di massima autorità sanitaria locale le chiediamo:

  1. Quanti sono stati gli ultraottantenni del nostro comune che hanno dato la loro adesione e il loro consenso ad essere vaccinati;
  2. Quante dosi di vaccino sono state destinate al nostro comune, presumendo che il numero dovrebbe coincidere con le richieste di vaccinazione;
  3. La priorità utilizzata per la vaccinazione ( Ordine alfabetico, anzianità anagrafica o altro) e se è stata rispettata;
  4. Quanti ultraottantenni sono stati vaccinati sia presso la sede dell’Avis di Castelluccio Inferiore, sia presso i rispettivi domicili;
  5. Quanti ultraottantenni, fra quelli che hanno dato il consenso, non sono stati vaccinati.

Non dovrebbe essere difficile per lei recuperare questi dati, visto il suo ruolo e il “suo filo diretto”.

Ma soprattutto, se “alcuni vaccini erano terminati”, perché le persone che non potevano ricevere la propria dose non sono state avvertite? Bastava una telefonata per informarle che la vaccinazione era rimandata. Ma se le dosi erano sufficienti, che fine hanno fatto quelle che dovevano essere inoculate ai “dieci nonni”? Ammesso che siano solo dieci. E, se sono state utilizzate in altro modo, a quali categorie sono state destinate e in base a quali criteri.

Ci sta a cuore tutta la nostra comunità, ma ora sono i “pochi” e i “più deboli” che hanno bisogno del nostro intervento.

Pensiamo sia doveroso ricordare che ritardare ancora la loro vaccinazione, sia per la fascia d’età in cui sono compresi, sia per le ulteriori fragilità che li costringono a stare a casa, espone questi nostri concittadini, ogni giorno che passa, ad un maggiore rischio di contagio con effetti preoccupanti.

Per questo, egregio Sindaco, metta da parte le polemiche sterili per una volta. Utilizziamo l’occasione dei richiami per somministrare finalmente a questi nostri “dieci nonni” la prima dose.

FIRMATO

Antonio Alagia           Alessandro Carlomagno                      Roberto Giordano