L’Arci di Basilicata nel fine settimana appena trascorso al Teatro Stabile di Potenza con “Sud Earth” ha riunito tutte le nobili arti, ovvero musica, danza e teatro, con uno sguardo che parte da SUD. La produzione di uno spettacolo di arti performative, mescolanze di lingua, usi, costumi, colori, movimenti e stili che potranno esser fruiti in un secondo momento attraverso una vera e propria versione televisiva estesa curata dall’autore Giuseppe Bosin e dal regista lucano Giuseppe Marco Albano.
“Non possiamo nascondere la soddisfazione di questi tre giorni che hanno messo in evidenza il ruolo dell’Arci nell’ambito dell’integrazione culturale, fondando l’iniziativa sull’incontro dei popoli e delle persone grazie alla cultura. Visto il periodo e senza difficoltà sono contento di tornare in teatro dopo un anno. Sud Earth è un piccolo festival con una grandissima motivazione: integrazione e star insieme. Solo così si possono superare i pregiudizi e ci rende tutti uguali. Strafelici per i risultati raggiunti, abbiamo avuto un cast incredibile, siamo tornati sul palco. Tutti gli obiettivi sono stati raggiunti”. Queste le parole a conclusione della seconda edizione del Sud Earth Festival di Manuel Tataranno direttore artistico del festival.
Un palco che ha saputo mettere insieme come una grande famiglia: Peppone Calabrese, Rocco Papaleo, Neri Marcorè, Lucrezia Lando e Marco De Angelis, Donatello Giambersio, Brunori Sas, Eugenio Finardi, Dino Paradiso, Sud Sound System, Agostino Gerardi, Krikka Reggae, la Ricotta, Erminio Truncellino, Roberta Zamuner e Giulio Pesacane, Pepi & Olivier Romaniello, Demba Sissoko, Makan Coulibaly, Sada Sall, Oschodi Jennifer, Naomi Yobosa Imaghdor, Glory Eric, Momodou Jallow, Ilaria Carriero, Martina Di Lonardo, Anna Milano, Sofia Pesacane, Elisa Placido, Sara Rifino, Yvan Sagnet, Aris Volpe e Lukania No Borders. Abbiamo avuto anche l’onore dei saluti del Sindaco del Capoluogo Mario Guarente e il video messaggio del Presidente della Regione Basilicata Vito Bardi.
“Un lungo viaggio -commenta Paolo Pesacane presidente di Arci Basilicata- che ci ha visti impegnati in questi giorni e che ci consentirà di esser in scena con un format televisivo. L’Arci è da decenni impegnata in temi di accoglienza ed oggi abbiamo dato vita ad uno spettacolo in cui artisti affermati e in erba sono stati affiancati da giovani migranti che hanno seguito laboratori nelle diverse discipline artistiche. Il valore di quest’incontro non è -o non è solo- artistico in senso stretto ma culturale nel senso più ampio di questa parola, intesa come conoscenza per la trasformazione dell’esistente”.
Tutti gli ospiti e gli addetti ai lavori in questa tre giorni di festival sono stati sottoposti a tampone covid-19 e quindi rispettando tutte le norme anticovid e grazie anche al supporto dell’infermiere Mario Grieco e Simona Filitto. Festival realizzato anche grazie al cofinanziamento della Regione Basilicata attraverso i fondi del piano dello spettacolo regionale e il patrocinio del Comune di Potenza che ha concesso il Teatro Stabile. Grandi sorprese e grandi professionisti che sono venuti in Basilicata ad omaggiare questo progetto che scuote le coscienze e che mette in risalto l’interazione e l’integrazione tra i popoli.
Considerevole che in un momento di pandemia progetti culturali si realizzino e vadano oltre il momento pandemico che si vive. Serve dare un segnale forte di speranza verso gli artisti che si provano a stimolare attraverso questo processo. La cultura è da sempre mezzo di dialogo e di confronto è frutto di continue contaminazioni.