Il dibattito cittadino degli ultimi giorni, complice anche una accesa mobilitazione social, si sta concentrando sull’incresciosa vicenda della scuola primaria della centralissima Via del Popolo. Ebbene sì, proprio in quello che dovrebbe essere il cuore pulsante della Città, civile e sociale, prima ancora che commerciale, sembra non sia possibile raggiungere il numero di alunni sufficienti per costituire la prima classe, per il prossimo anno scolastico.

Davanti all’inettitudine dell’Amministrazione comunale, che anche questa volta si mostra più interessata a girare attorno al problema, che ad affrontarlo e risolverlo in maniera matura e razionale, come si conviene per una classe politica degna di questo nome.

Come sottolineato anche nelle sedi istituzionali, infatti, la questione non si presta certo ad essere affrontata in maniera superficiale o semplicistica.

L’impossibilità di costituire la prima classe è senza dubbio il problema contingente, quello che necessita di una soluzione rapida ed inevitabilmente basata sulla buona volontà delle persone, oltreché sulla voglia di lavorare in maniera sinergica tra le Istituzioni a tutti i livelli. Senza dubbio la qualità del corpo docente e l’organizzazione dell’Istituto permetteranno di superare l’impasse. Per ora…

Ma una classe politica degna di questo nome non può certo confidare nell’intervento del pifferaio magico capace di far approdare presso la scuola in questione decine e decine di bambini, senza una effettiva programmazione e consequenziale azione.

Tralasciando in questa sede la tragica decadenza e la condizione di desertificazione che interessa il centro storico di Potenza, appare evidente come il problema non possa risolversi se non garantendo alle famiglie ed agli alunni la fruizione di strutture degne della loro funzione socio-educativa.

E’ ormai da anni evidente l’impossibilità per la storica struttura di Via del Popolo/Piazza XVIII Agosto 1860 di continuare ad assolvere ancora a lungo alla propria funzione. Problemi logistici, di spazi e di sicurezza in caso di evacuazione che non possono essere ignorati. Gli stessi problemi strutturali che non consentirebbero di implementare c.d. tempo pieno.

La soluzione c’è ed è dietro l’angolo, ma la confusione e la mancanza di visione di questa Giunta impediscono di approdare ad una soluzione definitiva: la ristrutturazione dell’edificio della ex scuola “F. Torraca”, in Via Beato Bonaventura. Tutto questo, nonostante la possibilità di accedere a finanziamenti ministeriali percorrendo una strada già intrapresa alcuni anni fa. In tal caso sì, si risolverebbe il problema una volta per tutte: dotando la Città di un nuovo edificio scolastico moderno, adeguato alle esigenze degli studenti, alle elementari norme di sicurezza e facilmente raggiungibile non solo dal centro storico ma anche dall’area San Rocco, Via Cavour, Via Appia, si eviterebbe questa penosa corsa all’iscrizione dell’ultim’ora, mortificante per i docenti, avvilente per i genitori, ingiusta per i bambini.

Associazione “Laboratorio Politico”