“La delicatezza delle questioni emerse nel corso dei due tavoli della trasparenza Eni e Total che si sono tenuti negli ultimi giorni, con particolare riguardo alla questione occupazionale,
necessitano di essere affrontate con un atteggiamento di forte responsabilità e massima attenzione. Da parte di tutti i soggetti coinvolti è necessario convogliare tutti gli sforzi esclusivamente alla individuazione di soluzioni che possano contemperare il giusto equilibrio tra i diversi interessi in gioco, garantendo sostenibilità economica, sociale e ambientale”.
E’ quanto affermano il presidente di Confindustria Basilicata, Francesco Somma, e il presidente della sezione Energia, Ambiente e Utilities, Michele Margherita, che hanno preso parte a entrambi gli incontri convocati dalla Regione Basilicata e che hanno visto a confronto la Presidenza della Giunta, società concessionarie, associazioni datoriali, organizzazioni sindacali e amministratori dei comuni interessati.
Sono state due preziose occasioni di confronto. Nello specifico, rispetto alla proposta giunta sulla revisione del protocollo sottoscritto nel 2012 e denominato “Patto di Sito”, Confindustria Basilicata si è detta disponibile a sedersi al tavolo in nome di quel senso di responsabilità che già nel 2012 aveva portato a far prevalere il primato della pace sociale, nonostante le legittime contrarietà delle aziende, di cui i fatti hanno successivamente dimostrato la piena fondatezza. “Oggi come allora – hanno evidenziato Somma e Margherita – ci siamo detti disponibili a valutare ipotesi di modifiche che però dovranno necessariamente tener conto delle sofferenze che le imprese del settore stanno vivendo in questo particolare momento storico e che vanno affrontate rafforzando il local content, la
competitività e la produttività. Qualsiasi ipotesi di modifica non potrà prescindere dall’obiettivo della sostenibilità economica”.
Stessa posizione espressa anche nel corso del tavolo della trasparenza Total in cui il presidente degli industriali lucani, in merito alla questione occupazionale, si è anche soffermato sulla necessità di far viaggiare di pari passo lavoro e adeguata formazione delle competenze. “Le ricadute occupazionali sul territorio – è stato evidenziato – rappresentano, senza ombra di dubbio, un obiettivo condiviso da tutte le parti. Il lavoro va salvaguardato ma anche valorizzato, incentivando la formazione continua, l’incremento della produttività e della competitività, l’avanzamento professionale e il senso di appartenenza all’azienda. Ed è per tale motivo che la possibilità per l’impresa di gestire le proprie risorse produttive nel modo più efficiente non può essere azzerata perché questo comporterebbe una riduzione della competitività, disparità di trattamento e limitazione delle opportunità di crescita per lavoratori e impresa”.
“Si tratta di tematiche molto complesse da analizzare in tutte le sfaccettature, superando visioni miopi e pregiudiziali, e tenendo in debita considerazione tutte le esigenze. Per questo riteniamo che sia necessario affrontare la questione in un clima di totale serenità, di massimo ascolto e forte collaborazione. Anche i mezzi di informazione sono chiamati a svolgere un ruolo fondamentale per la conoscenza dei fatti e per tale motivo ne va tutelata la libertà di espressione, che, nei ben noti limiti di diritto di cronaca e di critica, non può essere oggetto di limitazioni. Auspichiamo che da queste occasioni di confronto possa emergere una visione complessiva del rilevante contributo che il comparto dell’Oil&Gas – sempre più green e orientato agli obiettivi della decarbonizzazione – fornisce e continuerà a fornire alla crescita della Basilicata, massimizzando le ricadute per il territorio, in un’ottica di lungo respiro che può essere garantita solo dal raggiungimento del giusto equilibrio di tutti i legittimi interessi in gioco”.