Francesco Calbi, in rappresentanza della costituenda Sezione Energia di Confapi Matera, è stato ascoltato dalla III Commissione Consiliare regionale sulla proposta di legge in materia di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, esprimendo la netta contrarietà dell’Associazione a un dettato normativo che, oltre a essere in contrasto con la normativa nazionale, rischia di soffocare un settore che in Basilicata ha grandi prospettive di crescita economica e occupazionale.

Quello delle energie rinnovabili e, in particolare, degli impianti fotovoltaici – ha dichiarato Calbi dinanzi ai commissari – è uno dei pochi settori che, grazie all’onda green che giunge da Bruxelles, non sta soffrendo la crisi causata dalla pandemia da Covid-19. Un settore promosso a livello mondiale, europeo, nazionale, ma che viene respinto incomprensibilmente a livello regionale.

Il Presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, ha annunciato recentemente il raggiungimento di un accordo tra i capi di Stato e di governo in merito al nuovo obiettivo climatico dell’Ue: ridurre del 55% le emissioni nette di CO2 entro il 2030. Tuttavia, queste direttive green sembrano non essere colte appieno dalla Regione Basilicata, vista questa proposta di legge. Il fotovoltaico ha portato negli anni un grande benessere distribuito, senza intaccare minimamente le attività agricole, né deturpare il paesaggio laddove gli impianti sorgono al posto di ruderi e capannoni industriali dismessi.

Come ormai noto da studi e ricerche specifiche sul tema, il fotovoltaico non comporta mutazioni dello stato dei siti oggetto di costruzione degli impianti, anzi in molte circostanze produce effetti benefici sull’ecosistema: alcune nostre associate stanno avviando progetti di ricerca che coinvolgono varie università in merito alla possibilità di utilizzare le aree interne agli impianti non sfruttate per captare l’energia solare, per scopi agricoli.

Il testo approvato dalla Commissione, che inspiegabilmente ha accolto la nostra terza richiesta solo dopo essersi espressa sulla proposta di legge, limita la potenza massima degli impianti fotovoltaici a 3 MW, non chiarisce in modo chiaro e trasparente quali siano le aree idonee del territorio lucano, tarpando le ali al settore delle energie rinnovabili. Le nostre proposte – ha concluso il rappresentante di Confapi Matera – adesso saranno valutate direttamente dal Consiglio Regionale, pur avendo già molti commissari espresso un parere positivo sull’esigenza di semplificazione burocratica e sulla necessità di mappare il territorio.

In ogni caso, il tetto massimo di 3MW costituisce un limite molto restrittivo per un impianto di grande generazione e pone una pietra tombale sul settore, senza minimamente preoccuparsi anche dei risvolti occupazionali, che in questo caso sono rilevanti e, come detto, non hanno subito contraccolpi dalla crisi.

A questo punto Confapi Matera auspica la modifica del testo normativo e lo snellimento di alcune procedure che rendono i tempi autorizzativi biblici e incerti, facendo allontanare in modo inesorabile gli investitori dalla nostra terra e facendo perdere ai cittadini lucani una grossa opportunità di crescita.