Questo è un documento collettivo che Matera2029 intende sottoporre all’attenzione di tutte le istituzioni, enti, associazioni, fondazioni, circoli, scuole, aziende, cittadini e cittadine, chiedendo di aderire e sottoscrivere, senza indugi e in maniera unitaria, la posizione del no assoluto alle scorie nucleari. Diciamo NO a questo tentativo sconsiderato di mettere le mani sul nostro futuro e intendiamo coinvolgere la comunità per dare una risposta forte e decisa a difesa della nostra salute e della nostra terra. Auspicando che il consiglio provinciale previsto per oggi possa essere il primo, insieme all’amministrazione comunale di Matera, ad aderirvi. Si invita tutti alla sottoscrizione.
Il movimento civico Matera 2029 è totalmente contrario alla possibilità di realizzare in Basilicata, soprattutto nel territorio di Matera in gran parte patrimonio Unesco e sito archeologico, il deposito di scorie nucleari. Purtroppo ci troviamo tra i 67 potenziali siti individuati da Sogin e resi noti nei giorni scorsi per l’apertura della discussione pubblica prevista dalla legge. Il nostro è un no deciso e fermo a qualunque ipotesi di coinvolgimento della nostra città e nostra regione. Come Matera 2029, non intendiamo fermarci solo all’appello ma vogliamo provare ad essere più concreti e pragmatici possibile, con una azione che riteniamo possa coinvolgere la comunità cittadina, provinciale e regionale.
Come è possibile anche solo ipotizzare che 78 mila metri cubi di rifiuti nucleari di bassa e media attività e circa 17 mila metri cubi di rifiuti ad alta attività possano essere stoccati accanto a Matera, seconda città più antica al mondo, capitale europea della Cultura nel 2019, patrimonio mondiale UNESCO dal 1993 e simbolo mondiale di sostenibilità e resilienza? Si faccia altrove la discarica nazionale per lo smaltimento di rifiuti nucleari, ma non proprio a ridosso del Parco della Murgia, sito di straordinaria valenza geologica, ricco di testimonianze storiche con un substrato roccioso risalente al Pliocene e al Pleistocene su cui si sono sviluppati i Sassi di Matera. Non staremo zitti su una decisione illogica e immotivata, la prospettiva di sviluppo del territorio materano è quella cominciata nel 2019 sotto gli occhi affascinati di un intero mondo che riconosce la bellezza unica di questi nostri luoghi.
La Basilicata è tra i territori col più alto tasso di mortalità per inquinamento ambientale, abbiamo, come cittadini lucani, già espresso un rifiuto secco oramai 18 anni fa, continuiamo a pagare il prezzo più alto in Italia in termini di contributi al fabbisogno energetico nazionale, abbiamo già presso l’ITREC di Rotondella lo stoccaggio di scorie nucleari (che ha contaminato le falde del sito. Estraiamo petrolio in Val D’Agri e nella Valle del Sauro affrontando anche negli ultimi anni sversamenti e smaltimento rifiuti altamente pericolosi), abbiamo da bonificare i siti industriali di Tito e della Val Basento ormai dismessi e abbandonati da decenni.
Abbiamo, come territorio, da tempo scelto di proiettare il futuro su una diversa direttrice di sviluppo, legata alle nostre naturali vocazioni (ambiente, agroalimentare di qualità e turismo), in una prospettiva di sostenibilità legata al Green New Deal, sostenendo ricerca e innovazione, puntando su giovani ed imprese. Non si può tornare indietro.
Sottrarre al paesaggio rurale lucano centinaia di ettari, togliendoli all’agricoltura e al turismo, basti guardare dove sono collocate le aree sulle mappe di Sogni, oltre all’enorme danno economico porterebbe solo un elevato rischio per la salute, un irreparabile danno d’immagine faticosamente conquistata negli anni, un altro motivo per lasciare la Basilicata per i giovani che già risentono delle minori opportunità di studio e lavoro e molto altro ancora, non banale per i consumatori ad esempio sarebbe non comprare più prodotti lucani perché provenienti dalla terra del petrolio e delle scorie.
Crediamo sia arrivato il momento della coesione e dell’unità delle forze politiche regionali, provinciali e comunali, al di là di ogni appartenenza. Si esprimano posizioni nette e forti a cui si aggiunge il disappunto di un’intera popolazione. Auspichiamo che anche il Comune di Matera, come da invito fatto nei giorni scorsi dal Consigliere Luca Braia di Italia Viva Basilicata, insieme a tutti i consigli comunali dei 131 comuni lucani, approvi un ordine del giorno con il quale sindaci e amministratori, a nome di ognuna delle comunità e insieme a nome di tutta la regione, si facciano portavoce di un unico e corale posizionamento politico sul no assoluto, senza se e senza ma, al deposito scorie nucleari nazionale in questa terra come nella vicina Puglia.
Che sia un obiettivo comune anche a Matera, senza bandiere e senza colori, per cui lottare insieme in una battaglia comune, soprattutto in questo delicatissimo momento storico e politico.
Matera 2029 si fa, quindi, parte attiva tra i cittadini e le cittadine materane e lucane, ed è pronta a mettere in campo ogni tipo di azione necessarie. Se sarà inevitabile, qualora non si trovino soluzioni alternative, manifesteremo anche noi il nostro sdegno. Non esisterà prezzo, pressione o scambio politico che possa fare merce di scambio il territorio materano, murgiano, regionale. Pronti, anche noi, a replicare una nuova “Scanzano” come 17 anni fa.
Certi che il tema interessi tutti noi, si invita a sottoscrivere il documento al link:
PRIMI FIRMATARI:
Luca Braia, (già candidato a sindaco di Matera)
Annunziata Antezza
Antonio Esposito
Giovanna Fabrizio
Donato Braia
Francesco De noia
Angela Diomede
Antonio Esposito
Dario Ambrosecchia
Tiziana Festa
Michele Vizziello
Giovanna Fabrizio
Lucia Losignore
Alessio Ragone
Silvia Pedicini
Angela Diomede
Donatella Colacicco
Maria Bonamassa
Cristina Loperfido
Lucia Annese
Nunzia Motola
Giovanni Santantonio
Valerio Di Giacomo
Nunzia Motola
Angelo Venezia
Maria Antezza
Giuseppe Perniola
Luca Gnurlandino
Vittoria Di Lena
Nicola Cristallo