Dopo Arlab, Garante Infanzia e legge salva-Gruppo Lega, questa dell’Alsia è l’ennesima norma nata in fretta, costruita male, conclusa peggio.

“Anche l’ultimo tentativo messo in campo, con un emendamento alla legge del dicembre scorso, per posticipare di sei mesi l’attuazione della norma è risultato vano. Abbiamo provato a far riflettere la maggioranza sulle tante contraddizioni di metodo e di merito ma la presunzione mista a superficialità hanno preso il sopravvento in Consiglio Regionale.

Emerge, sul tema della riforma dell’Alsia partorita in una notte, tutta la prepotenza del centro destra a trazione Lega che ora, insieme al Governo Regionale, si deve solo assumere tutta la responsabilità davanti ai lavoratori, ai cittadini, ai sindacati per le conseguenze che potranno trasformarsi, ne sono abbastanza certo, anche in ricorsi di carattere giuridico-amministrativo e sindacale. 

Prendiamo atto soprattutto della “non volontà” anche di accettare la proposta, condivisa peraltro da tutte le minoranze, di una proroga che avrebbe consentito di affrontare l’atto normativo sotto ogni aspetto della sua complessità e di poter verificare anche altre modalità di raggiungimento dello stesso obiettivo.

Nel 2015 ad Alsia era stato dato un piano strategico, un obiettivo, risorse economiche e si era arrivati alla legge di riforma dopo 12 anni di confronti e intese a tutti i livelli, compreso il passaggio in CICO.  La decisione della controriforma con cui il personale deve, oggi, ritornare in capo all’Agenzia, dai ruoli regionali attuali si porta dietro tutte le conseguenze.”

Lo dichiara il Consigliere Regionale Luca Braia, capogruppo Italia Viva. 

“L’unica verità è che le motivazioni scritte in relazione non esistono e si rimandano in Alsia i dipendenti Regionali per fare posto a nuove assunzioni, altro che Corte dei Conti e rilancio dell’agenzia come ci vogliono far credere. Eppure dal 2015 l’Alsia è stata oggetto di investimenti poderosi che ne hanno dato nuovo slancio e rinnovato protagonismo, a sostegno dell’innovazione e della ricerca, dimostrati dalla Smart Farm e dalla piattaforma tecnologica plant phenomics.

Con la mancanza del numero legale non si approva la PDL delle minoranze che chiedeva l’abrogazione, dopo aver espresso voto contrario al mio emendamento con cui chiedevamo di rinviare di 6 mesi e risolvere tutte le criticità.

Nessuna intesa con i sindacati infatti è stata mai raggiunta, lo ha ammesso lo stesso Assessore Rosa, nessun verbale di intesa è stato mai compilato e/o sottoscritto, conclusi con un nulla di fatto i vari incontri.

Con due parole “autonomia amministrativa” si sintetizza un provvedimento che vede il “trasferimento” coatto di personale che, entro trenta giorni il Direttore dell’Agenzia potrà rideterminare in termini di “dotazione organica”. In pratica, si attuerà l’esatto contrario di quello che suggerirebbe il buon senso e la buona amministrazione, soprattutto la Corte dei Conti nei vari giudizi di parifica.

Con questa ri-allocazione irrituale e arbitraria, non si esperisce la mobilità volontaria, non c’è il requisito di accorpamento o soppressione di Enti, non vi è eccedenza di personale atta a giustificare il provvedimento. Piuttosto, c’è l’avviso regionale per assumere ulteriori 112 unità (scaduto il 13/12/20) ed è in corso anche l’avviso pubblico per il conferimento degli incarichi di Posizioni Organizzative interne. per chi fa parte del ruolo unico regionale, dipendenti Alsia quindi compresi ma solo fino al 31 dicembre. 

Infine, da Presidente della Commissione “programmazione e Bilancio” segnalo che l’invarianza di spesa c’è e va affrontata e che il bilancio di assestamento dell’ALSIA non è stato ancora approvato, proprio perché all’unanimità i commissari hanno accolto la proposta di verificare l’atto alla luce della novità normativa appena introdotta.”