Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa di Benedetto Gallitelli, consigliere comunale di Policoro

“Carissimi cittadini di Policoro, sento il dovere di fare alcune riflessioni alle osservazioni e richieste di chiarimenti del Comune di Policoro al Consorzio di Bonifica di Matera che, tramite il dott. Tripaldi, in qualità di Soggetto Attuatore Delegato, con nota prot. 20200002226 del 26/11/2020 avente per oggetto:

Intervento denominato: “Intervento di realizzazione di un canale scolmatore in località Torremozza nel Comune di Policoro” preliminarmente sottolinea che gli indirizzi della progettazione sono stati stabiliti nel corso di una serie di riunioni tecniche tenutesi prima e durante l’elaborazione del progetto, di concerto con il Comune di Policoro alla presenza del Sindaco e del Vice sindaco che hanno partecipato attivamente a tutti gli incontri:(09/03-30/3-14/05-23/07 tutti nel 2020).

La nota precisa che, a latere di tali riunioni tecniche, si sono tenute una serie di incontri, alcune nell’ufficio del Sindaco Mascia e cita quella del 11/12/2019,convocato a mezzo PEC dal Sindaco con nota prot. 34675 del 2/12/2019 avente ad oggetto “pericolosità canale 7 in via San Giusto/via Piave Torremozza”, alla presenza del Sindaco, del Vice sindaco, del Segretario Comunale, del Dirigente del III Settore, di un Funzionario Regionale, a cui era stato invitato, ed un rappresentante della Società Marinagri S.p.A. pur non comparendo tra i destinatari della nota di convocazione.

Il dott. Tripaldi inoltre, ribadisce e sottolinea che la realizzazione di casse di laminazione in corrispondenza della pineta litoranea… ”è stata suggerita proprio dall’Amministrazione Comunale al fine di preservare il più possibile le proprietà private”.

Cari concittadini di Policoro, se la gestione del nostro Comune è quella riportata dal dott. Tripaldi, capisco l’affermazione del Sindaco Mascia:

”POLICORO E’ MARINAGRI, MARINAGRI E’ POLICORO”.

Penso che gli amministratori della maggioranza a guida Mascia, Marrese, & C. si sono convinti di godere di una sorta di impunità, dove l’azione pubblica sembrerebbe essere più funzionale ai singoli che alla collettività”.