“L’Azienda Sanitaria Materana lamenta la mancata risposta da parte degli infermieri chiamati per coprire incarichi a tempo determinato. Si potrebbe benissimo capire il perché della mancata risposta alle sollecitazioni: ad oggi non solo l’organico è sottodimensionato, ma sono diminuiti anche i posti letto a fronte di un aumento dell’utenza e delle prestazioni, dovuto al Coronavirus, ai ricoveri provenienti da un bacino di utenza accresciuto dalla chiusura di ospedali calabresi, di Tinchi e dei reparti dell’ospedale di Chiaromonte (PZ) a cui afferiva l’utenza del Senisese e del Pollino. Se a tutto ciò si collegherebbe anche qualche reparto mal gestito, per l’incapacità professionale dirigenziale, ecco che il tutto si complica esclusivamente a discapito dell’ammalato”.
Forte è la denuncia del Segretario Provinciale dell’Ugl Matera Pino Giordano per il quale, “l’ASM ha inviato un telegramma a 350 infermieri idonei di una graduatoria di 1.421. Ma hanno risposto soltanto in quattro. In un comunicato l’Asm ha evidenziato che la proposta è di un contratto a tempo determinato di un anno con ottime possibilità di proroga. E così nei prossimi giorni saranno spediti ulteriori 450 telegrammi. Certo è, che detto in questi modi sarebbe un paradosso non partecipare a un avviso di reclutamento – prosegue Giordano -, ma il punto di chi abbaia alla luna, ossia dell’Ugl, è che gli eventuali partecipanti conoscerebbero bene i meccanismi adottati dall’Asm. In un momento di grossa pandemia da Covid-19, nelle strutture mancherebbero agli operatori sanitari persino i guanti, userebbero i guanti trasparenti del tipo usati nei supermercati per l’acquisto di frutta e verdura. Risultano in pianta organica dell’Asm ben 887 unità infermieristiche, recedente vi sono stati spostamenti dall’aree ospedaliere a quelle distrettuali senza nessun avviso di mobilità sottraendo così in questo periodo, personale dai reparti. Vi sono poi – continua Giordano – coordinatori appena nominati per servizi che esistono solo sulla carta che non sono stati ancora attivati. L’Ugl fa giusto un riferimento: nel P.O. di Policoro (MT) durante il turno notturno non vi sono OSS, nei reparti gli infermieri sono costretti a districarsi tra terapie, campanelli che incessantemente suonano perché i pazienti dalle ore 21 alle ore 8 continuano ad avere necessità fisiologiche. Diversi medici dell’Asm denunciarono per iscritto la drammatica situazione in cui veniva a trovarsi l’azienda in cui prestano la loro attività. E non solo i medici – conclude Giordano – in tantissimi continuano a fare turni massacranti, medici e paramedici, senza un minimo di riposo dovuto per legge. L’Ispettorato del Lavoro di Matera e le forze dell’Ordine ne sono a conoscenza? I grandi sindacalisti della Sanità materana ne hanno preso conoscenza o si tappano gli occhi? Della questione si è più volte occupata l’Ugl mostrando solidarietà e vicinanza agli operatori e agli ammalati. La puntuale rappresentazione dei fatti dei professionisti che ben conoscono la struttura in cui lavorano avrebbero unitamente con l’Ugl evidenziato una vergogna, dove la governance aziendale Asm ha portato la sanità indietro di decenni. Noi Ugl siamo controcorrente a questa politica aziendale scellerata, chiediamo che il personale qualificato venga distribuito bene dove ad oggi non è per niente ottimizzato”.