“La programmazione è tutto, anche e soprattutto per l’agricoltura del futuro. Ci sono possibilità che sembrano coincidere, a quanto ascoltato in commissione da Fanelli, con le volontà politiche. Allora, non si perda più tempo.  Le pratiche agronomiche come la semina stanno per iniziare, ufficializzare la decisione delle proroghe consentirebbe, agli oltre 2260
operatori che lavorano oltre 103.000 ettari di superficie destinata alle produzioni biologiche in Basilicata, di organizzare non solo l’attività della produzione ma anche quella di trasformazione e commercializzazione. Inutile e pericoloso attendere ancora, tutti devono sapere di poter contare certamente su questo importante sostegno economico legato sl PSR fino al 2023, in attesa della nuova programmazione e quindi del nuovo bando che
definirà anche nuove regole di accesso e condizioni a partire da quelle economiche.”

Lo dichiara il presidente della Seconda Commissione Luca Braia (IV), ex assessore all’agricoltura.

“Fu nostra la scelta politica di investire oltre 100 milioni di euro nel PSR Basilicata 2014-2020 – prosegue il Consigliere Braia – per il sostegno all’agricoltura sostenibile e questo, dati Sinab e non solo alla mano, a partire dal 2016 ha portato la Basilicata rurale ai vertici della classifica italiana per incremento di operatori e di quantità di superficie
destinate a tali produzioni, con un livello di riconoscibilità in un segmento di produzione richieste dal mercato e dai consumatori, grazie all’azione di comunicazione e promozione effettuata in fiere nazionali e internazionali con il Dipartimento Agricoltura.

Si è ridotto, inoltre, sempre dal 2016, nella nostra regione l’uso dei fitofarmaci del 30%, anticipando di fatto le scelte che l’Europa sta mettendo in campo per la prossima programmazione in cui alle pratiche agricole sostenibili rispettose dell’ambiente attraverso l’uso anche della smart agriculture, saranno destinate il 55% delle risorse tra primo e
secondo pilastro, tra PAC e PSR.

Avevamo visto giusto chiedendo pubblicamente un impegno di questo tipo. Il 30 giugno scorso è stato raggiunto un accordo tra Commissione, Consiglio e Parlamento europeo per prorogare di due anni l’applicazione delle attuali regole della Pac, quindi 1° gennaio 2021 fino al 31 dicembre 2022. La Commissione Europea sta definendo norme transitorie e di garanzia tra i due periodi di programmazione pluriennale.

Le indicazioni, ormai ufficializzate, affermano che durante il periodo transitorio, le misure degli attuali Psr 2014-2020 devono basarsi sulle norme e sugli strumenti attuali e che le Regioni possono aprire nuovi bandi e assumere nuovi impegni agro-ambientali. La nuova PAC, quindi, entrerà in vigore il 1 Gennaio 2023.

Nel corso dell’audizione in seconda commissione di ieri, dal sottoscritto organizzata e presieduta,  finalmente e ufficialmente abbiamo appreso dall’Assessore Fanelli e dall’Autorità di Gestione Restaino, che vi è la volontà di procedere con la proroga del biologico per due anni e che, per evitare il disimpegno, dovremmo spendere (effettuare pagamenti) entro il 31/12/2020 ancora 26 milioni di euro. Per impegnare il 100% delle risorse della vecchia programmazione dobbiamo, come Basilicata, emettere bandi per
un controvalore del 6% dell’intero Psr, corrispondenti a circa 40 milioni di euro in 45 giorni.

Ci è impossibile comprendere perché siamo costretti sempre a correre in agricoltura, oramai da 18 mesi, riducendo tutto alle ultime settimane: mancano infatti 60 giorni al 31 dicembre 2020 e saranno emessi 40 milioni di euro suddivisi in sei bandi, tutti di prossima uscita, proprio in questo periodo di emergenza sanitaria. Siamo arrivati inutilmente e sotto pressione a una corsa contro il tempo per aziende, professionisti e associazioni. Questo certo non rappresenta il massimo dell’efficienza, anzi abbiamo una Regione che opera in perfetto stile “assistenza, emergenza e last minute” a cui questo governo centro destra/Lega ci sta abituando in ogni settore, a discapito della programmazione delle imprese e dell’intero comparto agroalimentare.

L’Assessore Fanelli – conclude Luca Braia – trasformi pertanto immediatamente la decisione annunciata in commissione, che tra l’altro condivido, in atti ufficiali, seguendo magari l’esempio della Sicilia che ha già emesso il bando per la proroga, seppur condizionata alle risorse che l’Europa comunicherà ufficialmente nei prossimi giorni, evitando incomprensioni e inutili timori alle migliaia di famiglie lucane interessate.”