Quando rientra a riva, dopo una difficile lotta contro il mare in tempesta, ancora non ci crede: Cristian Astrella porta in salvo un ragazzo stremato nelle sue forze, strappato con determinazione ad un destino crudele e dal rischio di annegare.
Questo è il finale di una storia che avrebbe potuto avere tutte le caratteristiche di un articolo di cronaca nera se non fosse stato per il coraggio di un uomo che, in pochissimi minuti, ha dovuto decidere se valesse di più salvare una vita o rispettare un regolamento.
Cristian Astrella, noto comandante nei cieli policoresi, pilota di elicotteri per la Zeus Air Service, è anche un bagnino provetto, quest’anno in forza al lido Bambulè Republic di Policoro e assistente ai bagnanti anche per il Policoro Village. Lo scorso lunedì pomeriggio, Cristian si trova al suo posto di lavoro quando improvvisamente, col peggiorare delle condizioni atmosferiche, con il mare in tempesta scatenato da forti raffiche di vento, è costretto a issare la bandiera rossa.
Divieto di balneazione e imminente pericolo per tutti.
Un ragazzo, L.C., probabilmente incurante del peggiorare delle condizioni meteo, prova a tornare a riva ma non riesce ad avvicinarsi, la corrente lo spinge sempre più lontano. Forza e lucidità del ragazzo scarseggiano e il suo destino sembra ormai volto al peggio.
Mentre tutti sulla battigia cominciano ad urlare, sperando che qualcuno si butti per salvarlo, Astrella non ci pensa due volte e, come da regolamento, esce col pattino per cercare di raggiungerlo e portarlo in salvo. Per ben due volte però il pilota – bagnino di Policoro viene ricacciato indietro dalle onde del mare, improvvisamente diventate alte quasi 3 metri.
A questo punto, incurante del fatto che non abbia la patente nautica categoria A, Astrella decide di mettersi in sella ad una moto d’acqua e sfidare il mare, mettendo a rischio anche la propria vita, per raggiungere prima possibile il ragazzo, sempre più sfinito dalla ferocia della corrente.
Dopo un volo di 2 metri e diverse planate sui cavalloni, Astrella riesce a raggiungere il malcapitato che, ormai stremato, si attacca alla moto facendosi riportare a riva, sano e salvo tra gli applausi e la gioia degli spettatori sul bagnasciuga.
“Non dimenticherò mai i suoi occhi – commenta l’addetto al salvataggio del lido Bambulè – ci siamo detti tutto guardandoci, voleva solo che lo salvassi prima possibile. Era allo stremo delle forze. La Capitaneria di Porto mi ha chiamato per essere aggiornata sulla situazione, ho fatto subito rapporto. Ho deciso di salvare una vita, in tutti i modi possibili ed a tutti i costi. Sono fiero di questo, non importa se ho trasgredito qualche regolamento, ho dovuto decidere tutto in pochissimi istanti”.