Riceviamo e comunichiamo il comunicato stampa dei consiglieri di centrosinistra Bianca Andretta, Angela Blasi, Angela Fuggetta, Roberto Falotico, Pierluigi Smaldone, Francesco Flore, Rocco Pergola e Vincenzo Telesca in merito al nuovo regolamento nomine
“Oggi il consiglio comunale ha approvato a maggioranza, con il voto contrario dei consiglieri di centrosinistra, il nuovo regolamento in merito alla nomina dei rappresentanti del comune presso enti, aziende, istituzioni e società partecipate.
Nei giorni scorsi, in commissione, avevamo manifestato la necessità di scrivere insieme alle forze di centrodestra un regolamento che potesse garantire la massima trasparenza e credibilità di queste nomine così importanti agli occhi di tutta la comunità potentina.
Avevamo chiesto di inserire alcuni requisiti minimi come criterio base per poter procedere alle nomine nei diversi settori (competenze specifiche, titolo di studio, esperienza sul campo e risultati prodotti)
Al contrario, oggi, in consiglio comunale abbiamo assistito alla solita distribuzione di incarichi sulla base di meri accordicchi già preconfezionati per accontentare i sostenitori della campagna elettorale terminata oramai quattordici mesi fa.
Particolarmente significativa in tal senso è la questione della nomina del nuovo amministratore unico di ACTA.
E’ noto a tutti che, fino a poco tempo fa, con la presenza del consiglio d’amministrazione, il Presidente di ACTA non poteva disporre di poteri di gestione sostanziali (in quanto la gestione era prerogativa dei dirigenti)
Con la modifica dello statuto, invece, il nuovo Amministratore Unico dispone di poteri gestionali a tutti gli effetti, dunque è fondamentale che egli sia scelto in base a criteri di estrema competenza e professionalità nel settore dei rifiuti.
Sulla base di quanto descritto, non possiamo che esprimere profonda preoccupazione per quella che sarà la gestione dei servizi fondamentali da erogare ai potentini nei prossimi anni.
Ancora una volta, alla prova dei fatti, quelli che dovevano rappresentare il “Cambiamento” e fondare una “Nuova classe dirigente” si dimostrano per quello che effettivamente sono: un bluff della vecchia politica”.