Sarà varata domani alle 17:30 dal Consiglio Comunale riunito nella Sala Consiliare del Comune di Tursi l’adozione della Denominazione Comunale d’Origine del Percoco di Tursi.
Un provvedimento atteso da quasi un trentennio che questa amministrazione ha voluto adottare unitamente alla Coldiretti locale che ne ha seguito e curato l’iter.
La denominazione comunale è un riconoscimento che i Comuni, attribuiscono a quei prodotti ritenuti in qualche modo “tipici” o legati storicamente al luogo, e che non hanno altri riconoscimenti, come Dop, Igp, Stg, Pat o altro.
Questi marchi di garanzia sono nati in seguito alla Legge n. 142 dell’8 giugno 1990, che dà infatti ai Comuni la facoltà di disciplinare in materia di valorizzazione delle attività agroalimentari tradizionali.
La De.Co., quindi, dimostra l’origine locale del prodotto, ne racconta e fissa la sua composizione e ne garantisce gli ingredienti ai produttori del territorio e ai consumatori.
Questo è proprio il caso del Percoco di Tursi che si lega in maniera indissolubile alla storia ed alla tradizione della Città di Pierro che ha sempre fatto dell’agricoltura il suo fiore all’occhiello.
Se da un lato troviamo la famosa arancia staccia, unica per fisionomia, proprietà organolettiche e peso, dall’altro è il percoco settembrino la punta di diamante delle coltivazioni estive.
Le prime piante, secondo fonti orali storiche e confermate dalle ricerche del compianto Mario Bruno, cultore della storia locale tursitana, furono importate nella vicina Caprarico dalla nobile Famiglia Donnaperna agli inizi del ‘700, prima di diffondersi nel vasto territorio circostante.
Il clima della Città di Pierro, soprattutto lungo le sponde del fiume Agri, ha fatto il resto.
Di colore giallo-verde, duro e di media grandezza, il Percoco Settembrino per i palati raffinati è ottimo da fare sciroppato, nella particolare e saporosa “sangrìa”, per i succhi, le marmellate unitamente utilizzabile nelle crostate ed in altri prodotti da forno.
Nel corso degli anni si è provato a valorizzare il prodotto attraverso sagre ed eventi ad hoc ma nel corso del tempo, a seguito sia delle avverse condizioni meteo che pregiudicano la resa prodotto sia per la mancanza di ricambio generazionale nella gestione dei fondi, il “settembrino” è stato poco valorizzato nonostante conservi ancora oggi tutte le carte in regola per essere considerato “l’oro giallo” dell’agricoltura tursitana. Un nuovo processo di riqualificazione e di maggiore promozione dello stesso, rappresenterebbero un’iniezione di fiducia e vitalità per questo frutto più unico che raro e per tutta la comunità tursitana.
La De.Co ha anche questa funzione: fare marketing territoriale e dare un’identità riconosciuta a un prodotto territoriale locale.
L’adozione del provvedimento, consentirà di creare un marchio unico che verrà fornito ai produttori che ne facciano richiesta e che rispettino i requisiti per accedervi.
Soddisfatto il presidente della Coldiretti locale Dorian Di Noia:
“Dopo trent’anni siamo riusciti a mettere a punto un importante provvedimento che lega in maniera ancora più forte ed indissolubile il Percoco a Tursi e Tursi al Percoco.
Ci auguriamo che questo riconoscimento, per cui ringrazio il Sindaco e l’intera amministrazione comunale che ne hanno colto l’importanza, possa portare una nuova spinta alla produzione di questo prezioso frutto che può rappresentare ancora l’oro giallo della nostra città.”
Le parole del Sindaco Cosma:
“Noi continuiamo a lavorare a scapito di chi critica, infanga e denigra in continuazione, la nostra macchina amministrativa continua a produrre atti che guardano al futuro della nostra comunità e domani pomeriggio, durante il consiglio comunale voteremo, con certezza la maggioranza ma mi auguro ad unanimità, questo importante riconoscimento che il nostro settore primario attende da trent’anni.
Voglio ringraziare Dorian Di Noia, giovane presidente della Coldiretti cittadina che ha sempre mostrato spirito collaborativo e costruttivo con la nostra amministrazione, portando avanti le istanze del comparto agricolo ed impegnandosi per conseguire questo importante riconoscimento che consentirà al nostro Percoco di avere una propria collocazione specifica sui mercati regionali e nazionali.”