“Per la prima volta dal dopoguerra, la Festa del Primo maggio non può essere celebrata come di consueto, ma richiama in noi i temi cruciali che il nostro Paese, l’Europa ed il mondo intero stanno attraversando: la sicurezza sanitaria e il diritto al lavoro”.
Così il presidente del Consiglio regionale, Carmine Cicala, in occasione della ricorrenza del Primo maggio.
“Il mio pensiero – afferma Cicala – va a tutti i lavoratori che con sacrificio e dedizione stanno vivendo in prima linea l’emergenza sanitaria. Un ringraziamento particolare a tutti coloro che rischiano ogni giorno la propria vita per salvarne altre, dalle forze dell’ordine ai medici e a tutto il personale sanitario. Esprimo gratitudine alle tante professionalità che, a vario titolo, in diversi ambiti e ruoli, aiutano le nostre comunità ad andare avanti, garantendo beni e servizi necessari. Rivolgo il mio sostegno e un sentimento di vicinanza ai moltissimi lavoratori che, nell’incertezza del futuro, vivono con preoccupazione questi giorni”.
“Le gravi carenze provocate dalla pandemia da Covid-19 al sistema economico e sociale devono essere affrontate con decisione e coraggio dal Governo e da tutte le Istituzioni nazionali ed europee. La nostra Carta Costituzionale – sottolinea il Presidente del Consiglio regionale – è il faro che ci guida nell’affermazione dei diritti e nella tutela della dignità sociale. Nella solennità del primo articolo vengono poste le fondamenta della Nazione. I valori repubblicani, democratici ed il diritto al lavoro sono principi alla base della costruzione della libertà e dell’autonomia di ciascun cittadino”.
“Le misure straordinarie a sostegno del lavoro – continua Cicala – devono riuscire a colmare i gravi divari sociali che si stanno creando, rafforzando la fiducia verso il futuro per affrontare nuove sfide. L’incertezza e l’attesa che gli italiani stanno vivendo in questo momento particolare hanno bisogno di risposte concrete. I prossimi mesi saranno determinanti per affrontare, nel rispetto delle misure di sicurezza per il contrasto del contagio, le urgenze sociali ed economiche determinate dall’emergenza. Occorre ripensare il futuro del lavoro con coraggio, attingendo alla laboriosità che caratterizza il popolo italiano. Il mio invito – conclude – è ad avere speranza, nella consapevolezza che tutti insieme, uniti, riprenderemo in mano le sorti della nostra amata Italia, senza lasciare nessuno indietro”.