“Positivo l’accordo siglato tra l’assessore alle Politiche agricole e forestali della Regione Basilicata, Francesco Fanelli, con le organizzazioni sindacali (Cgil,Cisl,Uil) e quelle datoriali del settore agricolo per regolamentare nella molteplicità dei suoi aspetti il lavoro agricolo, in epoca emergenziale determinata dal coronavirus”. Lo afferma il consigliere di Basilicata Positiva, Piergiorgio Quarto che aggiunge: “Bene e opportuno garantire la massima protezione possibile nei luoghi di lavoro. L’agricoltura e il suo comparto rivestono un ruolo importantissimo in questo periodo per la tenuta del sistema paese. Ecco perché il lavoro agricolo va accuratamente disciplinato in ogni suo aspetto. La sicurezza, la salubrità devono essere sempre assicurate a prescindere a tutti i lavoratori impegnati nelle necessarie opere di raccolta intensiva stagionale”.
“Ugualmente importante poi – prosegue Quarto -, regolamentare nei particolari soprattutto l’accesso ai campi, ai luoghi di lavoro, validando i punti essenziali del protocollo di intesa a livello nazionale del 14 marzo tra i ministri della Salute e dell’Economia con le organizzazioni sindacali e le parti datoriali agricole. Occorre massima attenzione, si deve contenere il rischio contagio, vanno tutelate le vite umane, nessuna circostanza di rilievo va trascurata o colpevolmente dimenticata. Diventa fondamentale il controllo degli ambienti lavorativi, necessita che gli stessi siano periodicamente puliti e sanificati come da normativa. Nel trasporto degli stessi lavoratori particolare attenzione va data all’osservanza delle distanze minime di sicurezza negli autobus. Largo uso va fatto, poi, dello strumento delle liste di prenotazione presso i centri per l’impiego, creando tutte le condizioni per favorire l’avvio al lavoro dei braccianti lucani”.
“Tutte quelle descritte ed elencate sono disposizioni valide e giuste in una fase di prevenzione, propedeutica, ma per nulla risolutiva delle molteplici criticità che assillano il settore agricolo – aggiunge ancora l’esponente politico di Bp -. Infatti, per favorire un’evoluzione positiva della crisi attuale occorre superare in modo idoneo, opportuno gli annosi, atavici problemi dell’agricoltura regionale, legati tutti alla mancanza di disponibilità immediata di risorse finanziarie. Occorre subito liquidità, soldi per le aziende lucane immobilizzate, bloccate dalla mancanza di fondi disponibili, tutto in tempi celeri. Muoversi subito per evitare di perdere l’offerta nazionale e regionale sul cibo. Restano attualmente inutilizzate (incredibile ma vero) le somme destinate allo sviluppo rurale,11 miliardi di euro riguardanti il budget 2014-2020, a rischio restituzione. Diventano invece a livello locale drammatiche le conseguenze delle 20000 pratiche Psr inevase. Si pagano in toto le incompetenze dei precedenti governi regionali, dominati da dannose e inutili lungaggini burocratiche. Oggi occorre con coraggio superare le inefficienze per dare ausilio agli agricoltori lucani, non più in grado di attendere, aspettare e sopportare senza gravissime ricadute economiche, gli ingiustificati ritardi. I soldi ci sono, vanno resi disponibili, utilizzati, sembra questa l’unica strada, l’unica ancora di salvezza per un settore stremato, in ginocchio.
“La mia – conclude Quarto – diventa un’esortazione convinta: muoviamoci subito tutti, l’agricoltura lucana va salvata”.